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 2011  gennaio 15 Sabato calendario

Di lui si sa poco o nulla. Non una foto. Non una biografia. Pochissime dichiarazioni pubbliche. Eppure Giuseppe Spinelli, classe 1941, originario di Settala, in provincia di Milano, è un personaggio chiave per gli interessi dell’uomo più potente d’Italia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Di lui si sa poco o nulla. Non una foto. Non una biografia. Pochissime dichiarazioni pubbliche. Eppure Giuseppe Spinelli, classe 1941, originario di Settala, in provincia di Milano, è un personaggio chiave per gli interessi dell’uomo più potente d’Italia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Discreto, defilato, quasi invisibile, nonostante i molteplici incarichi che ricopre, Spinelli è tornato alla ribalta venerdì 14 gennaio 2011, quando gli inquirenti che indagano sul caso Ruby hanno bussato alla porta dei suoi uffici milanesi chiedendo una perquisizione a tappeto. Gli agenti si sono sentiti rispondere picche, perché il ragioniere ha accampato sul suo studio una presunta «tutela da parte della segreteria politica di Berlusconi». Ancora più indispettita la moglie di Spinelli, che raggiunta sotto casa a Bresso da alcuni cronisti ha replicato così: «Non parlo di queste cose. Sono la moglie e mio marito non c’è. È in ufficio. Non dico altro». IL TESORIERE E I SOLDI ALLE ESCORT. Oltre a essere responsabile dei conti di diverse società della galassia Fininvest, il brianzolo ragioniere è uno degli uomini più fidati del premier, delicato punto di raccordo con Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, ex moglie del Cavaliere. Perché è finito nella vicenda Ruby? Secondo i pm milanesi titolari dell’inchiesta, i regali che Berlusconi avrebbe fatto alla escort marocchina sarebbero transitati proprio da lui. Non risulta indagato, ma la sua posizione è stata già affrontata da parte degli inquirenti per i soldi che avrebbe consegnato alla ragazza marocchina all’epoca appena 17enne. Si parla di circa 5 mila euro a incontro, che i magistrati sospettano siano usciti dalla ’cassa’ familiare di Berlusconi storicamente amministrata proprio da lui, Spinelli. Ma sugli affari che da oltre tre decenni condivide con il Cavaliere, il ragioniere ha mantenuto sempre il più assoluto riserbo. Da villa Certosa al Foglio: gli affari di Spinelli tra Veronica e il Cav. Piersilvio Berlusconi, Silvio Berlusconi, Veronica Lario e Marina Berlusconi (foto Lapresse) Non ha parlato Spinelli, neanche quando gli sono piovute addosso ben sette accuse di abusi edilizi e violazioni delle leggi ambientali per alcuni lavori effettuati a villa Certosa, tra cui la realizzazione di più campi da tennis, in un’inchiesta dalla quale il ragioniere e il Cav. uscirono indenni nel 2008 per non aver commesso il fatto. In un nulla di fatto si conlusero anche i processi su Medusa film e sulla villa di Macherio, nei quali Spinelli era indagato. A CAPO DI IDRA E DOLCEDRAGO. Da quasi trent’anni Spinelli è il tesoriere di fiducia del premier, ne amministra la “cassa” da quando il Cav. era ancora “solo” un rampante imprenditore brianzolo. È Presidente del consiglio di amministrazione dell’Immobiliare Idra Spa, in pratica la “cassaforte” che contiene tutte le proprietà immobiliari che fanno capo a Berlusconi, compresa la villa di Arcore, oltreché uno degli amministratori della holding Dolcedrago, controllata al 99,5% da Berlusconi e per lo 0,25% dai due figli del premier, Piersilvio e Marina Berlusconi. Dolcedrago dietiene il 100% dell’immobiliare Idra, una partecipazione del 40% nell’immobiliare Dueville, e il 100% di Videodue. Ma Spinelli è stato anche amministratore unico dell’Immobiliare Bonaparte II e di Europrint, poi incorporate da Idra. E sempre a Spinelli risulta intestato il conto corrente aperto da Berlusconi presso il monte dei Paschi di Siena, nella filiale di Segrate, 19,02 euro per l’apertura e la chiusura, durante la campagna elettorale del 2008, quando il Cav. nominò il ragioniere suo mandatario elettorale. Ma, casi della vita, e della politica, Spinelli è anche uomo molto vicino a Veronica Lario, ex consorte del premier. IL FOGLIO E IL MATTONE. Il ragioniere è infatti anche l’amministratore unico dell’immobiliare B.e.l, sigla che riprende le iniziali dei nomi Barbara, Eleonora e Luigi, i figli di Berlusconi e di Lario, un srl costituita attraverso la holding Italia Quattordicesima, con lo scopo di fare investimenti nel mattone, ed è presidente della società editrice del quotidiano Il Foglio, del quale Veronica è l’editore di riferimento, mentre le azioni sono divise tra Giuliano Ferrara, che è anche direttore del giornale, e l’immobiliarista Sergio Zuccheddu.