Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera 15/01/2011, 15 gennaio 2011
Grande disordine sotto il cielo, soprattutto per chi crede negli oroscopi — e non sono pochi, 23 milioni di italiani, il 31 per cento degli americani
Grande disordine sotto il cielo, soprattutto per chi crede negli oroscopi — e non sono pochi, 23 milioni di italiani, il 31 per cento degli americani. Uno studio della Minnesota Planetarium Society dice che lo Zodiaco si è spostato, non è più quello, ora va letto slittando all’indietro di un segno. Così il sensibile Pesci diventerebbe un più nervoso Acquario, il pignolo Vergine si tramuterebbe nel focoso Leone, il placido Toro nell’Ariete zuccone. Tutto per l’attrazione gravitazionale della Luna che— come si sa— fa oscillare la Terra intorno al suo asse e che ha provocato nei millenni un suo spostamento rispetto alle costellazioni: ad oggi si sarebbe accumulato uno stacco di quasi un mese, cosa che ha provocato la rivoluzione dei segni zodiacali. Musica per le orecchie degli scettici che non credono all’oroscopo: «Hanno scoperto ora la precessione degli equinozi, bastava leggere un manuale di astronomia per bambini» ha liquidato la faccenda un lettore Usa nel sito del Minnesota Star Tribune che ha divulgato la ricerca. Un pleonasma da accogliere con un sorriso più che una conferma di quello che sapevano da tempo scienziati come Margherita Hack, che da anni conduce da par suo la battaglia razionalista contro un mondo che solo in Italia ha un giro d’affari di 5 miliardi. Sentimenti di horror vacui e di sconcerto invece fra il popolo dell’astrologia che non si arrende agli annunci terroristici (se credi lo fai a tuo rischio e pericolo) e che oltre che credulone è anche un po’ conservatore: «Questa è una tragedia: non sono più Pesci!» , «Voglio restare Acquario» , «Ma allora io cosa sono, sono nato il 2 dicembre non sarò mica del tredicesimo segno, quello del serpente?» sono alcuni degli appelli disperati e delle nuove ansie di amici e amiche su Facebook. Tutti costretti d’ora in poi a leggere non uno, ma due oroscopi, il vecchio per affezione e il nuovo per mettersi al vento. Precauzioni peregrine ma non tanto perché, come ricordava l’universale Shakespeare, fra cielo e terra ci sono più cose di quanto ne sogni la nostra filosofia, e più ce ne saranno. E se è vero che la strada dello Zodiaco è costellata di previsioni sbagliate o disattese, è anche vero che Ronald Reagan, quarantesimo Presidente degli Stati Uniti, governò seguendo le previsioni delle stelle, sotto la mano ferma di sua moglie Nancy che non accettava nessun spostamento appuntamento senza prima aver consultato la sua astrologa di San Francisco, Joan Quigley. Che condizionò le scelte presidenziali, come ha rivelato nel libro For the Record (Per la cronaca) Donald Regan, economista e teorico della Reaganomics a lungo capo di gabinetto del Presidente: fu proprio l’astrologa personale che impedì una buona relazione fra Nancy e Raissa Gorbaciov, perché non era riuscita a procurarsi la data e l’ora di nascita precisa della first lady russa per studiarne il cielo natale. Così, se è vero che nessuno degli astrologi alla moda ha previsto il venerdì nero della Borsa, l’orrore delle Torri gemelle e neppure la guerra in Iraq, è anche vero che il nostrano e osannato Branko (Vatovec), idolo degli italiani appassionati d’oroscopo e pare anche astrologo personale di Berlusconi, sorprese tutti due anni fa annunciando alle Invasioni Barbariche, la sera dei risultati del ballottaggio a sindaco di Roma, che su Rutelli (Gemelli ora Toro) avrebbe vinto Alemanno «perché in quel weekend i Pesci erano messi meglio» . Caso, fatalità, azzardo, o fortuna? Nella vita ci vuole anche quella, tanto più se si é astrologi.