Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 15/01/2011, 15 gennaio 2011
L’arrivo di Armando Cossutta, sorretto a braccia tipo veterano cinese della Lunga Marcia, è accolto da uno scrosciante applauso
L’arrivo di Armando Cossutta, sorretto a braccia tipo veterano cinese della Lunga Marcia, è accolto da uno scrosciante applauso. Timido quello che saluta l’apparizione sul maxischermo di Palmiro Togliatti. Fragoroso quello che segue le parole di Alfredo Reichlin: «È bello, dopo tanto tempo, ritrovare tanti compagni...» . In effetti in prima fila c’è tutto lo stato maggiore («I massimi dirigenti» dice fiera Graziella Falconi, storica funzionaria di Botteghe Oscure) del partito. Ma del partito democratico. Massimo D’Alema — mai visto così disteso e sorridente —, Piero Fassino un po’ in imbarazzo, Livia Turco emozionatissima, ma pure Matteo Colaninno— «sono qui con grande rispetto...» — e Franco Marini col basco come i fratelli Taviani, ricordati in mostra come artefici dei filmati del funerale di Togliatti. Altro fremito in platea, entra Bertinotti abbronzatissimo al ritorno dalle Bahamas, ma il brivido non è per lui: è arrivata la notizia di Berlusconi indagato per sfruttamento della prostituzione minorile. Sarebbe anche il giorno di Mirafiori, evocata però solo nei filmati d’epoca. Si inaugura, alla Casa dell’Architettura di Roma, la mostra Avanti popolo, che racconta e celebra la storia del partito comunista, con la benedizione del comitato per i 150 anni dell’unificazione. Il Revox che registrava le riunioni della direzione. Il proiettore che allietava la Befana dei figli dei funzionari. La prima bandiera del 1921. Soprattutto, gli originali dei Quaderni del carcere di Gramsci. «Testimoniano la forza morale e la statura dell’uomo» dice D’Alema, che su questo punto ha sicuramente ragione: «La mostra è molto interessante, va visitata» . È vero però anche che vedere all’inaugurazione i leader del Pd levarsi sì per Mameli, ma cantare ed entusiasmarsi semmai per l’Internazionale— «una volta avrebbero fatto Bandiera rossa: è l’evoluzione socialdemocratica» ironizza un imbiancato Folena —, rischia di giustificare la polemica che contro il Pd viene condotta. L’Italia è l’unico Paese occidentale dove il comunismo è una categoria politica vivente, è insulto e rivendicazione; e la responsabilità, all’evidenza, non è solo di Berlusconi. Sono 90 anni dalla fondazione del Pci, ma a ben vedere pure venti dalla sua morte e dalla nascita del Pds, qui ricordato però solo dalla presenza di Achille Occhetto, imbandierato in gigantesco foulard etnico. Si celebra non una storia, ma un mito: il mito del partito comunista italiano, la retorica per cui un’idea criminale, o almeno sbagliata, da Trieste a Vladivostok, in Italia invece era giusta o almeno nobile. La mostra ricorda i lati luminosi della storia del partito, il contributo alla Resistenza e all’ingresso delle masse operaie nel gioco democratico. Restano rigorosamente in ombra i lati oscuri, dal triangolo della morte emiliano all’oro di Mosca. Nel video compaiono Stalin e Krusciov, non Sacharov e Solzenicyn. Filmati molto belli della camera ardente e dei funerali di Berlinguer; il cadavere di Moro e del compromesso storico in via Caetani; la mobilitazione dell’ 84 in difesa della scala mobile, imponente ma destinata a essere sconfitta. «Il comunismo italiano era la formazione di una nuova umanità» ricorda Reichlin; è possibile concludere, senza mancare di rispetto, che non è andata così? In platea, per una via di mezzo tra un funerale postumo e un congresso rifondativo, gli esponenti della diaspora, Cesare Salvi e Gavino Angius, Mario Tronti e Aldo Tortorella, l’arcigno Beppe Vacca dell’Istituto Gramsci e la cattocomunista Marisa Rodano, l’avvocato del partito Calvi e l’ex tesoriere Ugo Sposetti, factotum della mostra e molto festeggiato dai compagni come custode dell’eredità non solo morale del partito («Dare i soldi al Pd e a Veltroni? Guardatemi la fronte: c’è scritto "coglione"» ?). Fulvio Abbate, lo scrittore, si commuove: «È meraviglioso, è come aprire un sarcofago e scoprire che il defunto è vivo, come trovare dentro l’ambra un insetto che sgambetta ancora» . Antonio Polito: «Il lapsus sui "massimi dirigenti" è rivelatore. Ma non avevamo fatto il Pd?» . Sposetti è stato anche a Palazzo Grazioli, per invitare Berlusconi, invano. «Mi ha detto che ha qualche problema» . Ma la scena inaugurale di Avanti Popolo, forse ingiustamente, poteva sembrare lo spot d’apertura della sua campagna elettorale. Aldo Cazzullo