Giorgio Meletti, il Fatto Quotidiano 15/1/2011, 15 gennaio 2011
ORA TUTTO SI FERMA PER UN ANNO
La prima mossa del dopo referendum l’ha già organizzata la Cgil. Il numero uno Susanna Camusso ha convocato per questa mattina il direttivo dell’organizzazione per approvare ufficialmente una proposta sulla rappresentanza sindacale. Per la Cgil si tratta di togliere il volante alla Fiom di Maurizio Landini e riportarlo alla confederazione di Corso d’Italia, che prende l’iniziativa verso Cisl, Uil e Ugl per il cosiddetto “accordo interconfederale” sulle regole della rappresentanza. Un’ampia intesa tra sigle sindacali e datoriali (a cominciare dalla Confindustria) dovrebbe essere poi recepita dal Parlamento per diventare la famosa legge in materia prevista dalla Costituzione e attesa da molti anni.
L’ARTICOLO 39 della Costituzione stabilisce che i sindacati “possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce”. Senza una norma certa che garantisca i criteri di rappresentanza degli iscritti si creano situazioni come quella di Mirafiori, in cui la Fiom contesta la legittimità di un accordo fatto senza la sua firma. La decisione della Camusso di aprire proprio oggi, di sabato, il fronte delle regole di rappresentanza punta anche a togliere al leader della Fiom Maurizio Landini il centro del ring.
Tra l’agognata legge sulla rappresentanza e i nuovi investimenti Fiat a Mirafiori è difficile prevedere su quale fronte si vedranno i primi risultati concreti. Da oggi, passato il referendum sull’accordo del 23 dicembre con l’amministratore delegato Sergio Marchionne, per i 5.500 lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori cambia poco. Resteranno quasi tutti in cassa integrazione fino al 13 febbraio, quando finirà la cosiddetta capienza della cassa ordinaria. Per non arrivare ai licenziamenti c’è già l’accordo di mandare i lavoratori di Mirafiori dal giorno dopo in cassa integrazione straordinaria per un anno. “Il 2011 sarà ancora un anno molto difficile”, spiega Bruno Vitali della segreteria nazionale della Fim-Cisl, “in sostanza vedremo quasi tutti i lavoratori in cassa per quasi tutto l’anno”. In pratica a Mira-fiori si stanno producendo le Alfa Romeo Mito e pochi pezzi della Fiat Idea e della Lancia Musa.
NEL COMUNICATO stampa del 26 novembre scorso, emesso dalla Fiat, e poi diventato parte integrante dell’accordo sindacale approvato dal referendum di Mirafiori, c’è scritto che la produzione dei Suv con marchio Jeep e Alfa Romeo sarà avviata a Torino nella seconda metà del 2012. Per raggiungere questo obiettivo la preparazione delle linee di produzione a Mira-fiori dovrà cominciare praticamente subito. Si parla di un investimento da un miliardo di euro che sarà finanziato da Fiat e Chrysler in proporzione ai volumi produttivi destinati al marchio Jee e al marchio Alfa Romeo. Nessun dettaglio in più è conosciuto dai rappresentanti sindacali: “I particolari dobbiamo discuterli tutti da adesso in poi”, spiega Vitali. La nuova società sarà avviata quindi tra 18 mesi, più o meno, e i lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori arriveranno a quell’appuntamento verosimilmente in cassa integrazione, salvo repentina ripresa del mercato mondiale dell’auto. E’ vero però che nel frattempo avranno seguito corsi di formazione obbligatori, per i quali i sindacati stanno chiedendo alla provincia di Torino e alla Regione Piemonte un trattamento economico aggiuntivo da aggiungere all’assegno della cassa integrazione . Al momento delle assunzioni nella nuova società prevista dall’accordo del 23 dicembre, ci sarà la verifica di uno dei punti che maggiormente preoccupa i delegati della Fiom: le visite mediche. Sono infatti 1.300 su 5.500 i dipendenti delle Carrozzerie di Mirafiori con “ridotte capacità lavorative”. I più pessimisti temono che possano addirittura essere scartati alle visite mediche per l’assunzione della nuova società. Un timore che per adesso non trova alcun riscontro obiettivo.
A POMIGLIANO d’Arco intanto le operazioni per la nuova società per la produzione della Panda sono già partite. Con le prime decine di assunzioni è iniziata la preparazione delle linee di montaggio. Durante l’estate ci sarà l’assunzione del primo migliaio di dipendenti, l’obiettivo è di riassumere nella newco tutti i 4.600 dipendenti interessati entro l’anno. Quando la produzione della Panda dovrebbe partire, secondo quanto garantito dalla Fiat ai sindacati.