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 2011  gennaio 15 Sabato calendario

«Accuse incredibili, voglio parlare al pm» - «Hanno attaccato. Il cielo di Milano 2 è pieno di fuochi

«Accuse incredibili, voglio parlare al pm» - «Hanno attaccato. Il cielo di Milano 2 è pieno di fuochi...» viene in mente storpiata così la frase pronunciata da Emilio Fe­de in collegamento con Silvia Kramar da New York la notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991,con«Mi­lano 2 »al posto di«Bagdad».Al­l­ora iniziava la diretta dell’infor­mazione Mediaset. Ieri è stata lanciata un’altra bomba. Con il direttore del Tg 4 raggiunto da un’informazione di garanzia nell’ambito dell’inchiesta «sul caso Ruby». Gli vengono conte­stati l’induzione, il favoreggia­mento, il reclutamento e lo sfrut­tamento di prostitute. Direttore, si sarebbe dovu­to parlare dei vent’anni, in­vece si finisce col parlare delle ventenni, o giù di lì, a dire il vero. «E invece si parlerà dei vent’an­ni. Che sono una data fonda­m­entale per la nascita dell’infor­mazione Mediaset, una svolta prestigiosa». Però a leggere l’avviso di garanzia c’è un po’ da rab­brividire. Difficile tacerne. «Sì,infatti...E avrei preferito rice­vere una richi­esta di comparizio­ne piuttosto che un avviso di ga­ranzia. Proprio per poter chiari­re immediatamente ai giudici la mia completa estraneità ai fatti. Sono perfettamente in grado di dimostrare tutto». Tutto cosa? «Che io Ruby l’hovistasolo una volta ad Arcore nel corso di una normalissima cena.Ma l’ho tro­vata lì, certo non ce l’ho portata io.E in un’altra occasione l’ho in­c­ontrata in un ristorante milane­se, lei era al tavolo con altre per­sone e non ci siamo neppure sa­lutati ». Direttore, facciamo una prova che si fa di solito nei giornali per capire se un ti­tolo funziona: lei, a sua mo­glie, come l’ha detto? «Io ho una moglie straordinaria che, conoscendomi alla perfe­zione, non ha mai avuto il ben­ché minimo dubbio. Sono sem­pre s­tato un uomo talmente rigo­roso su certe cose, che Diana (la moglie, ndr ) non ha creduto a una parola di ciò che è emerso. Figuriamoci, proprio io...». «Proprio io» in che senso? «Da anni faccio fare inchieste contro il mondo della prostitu­zione, ho perfino segnalato a un pubblico ministero che cono­sco alcuni casi di cui ero venuto a conoscenza e sui quali avevo dei sospetti, e adesso vengo ac­cusato di favoreggiamento delle prostituzione. Incredibile». E allora da cosa pensa na­sca tutta questa faccenda, pensa che il gossip...? «Non lo so. Se per qualcuno, an­dare a cena con qualche ragaz­za significa sfruttare la prostitu­zione... Mah. Ripeto, io sono in grado di dimostrare tutto. Cer­to, questo anche per l’immagi­ne è un bel danno». Trova la tempistica un po’ sospetta? «Mi risulta che l’inchiesta sia aperta da mesi, in realtà. E co­munque non spetta a me dirlo. Se poi ci sia troppa attenzione sulla vita privata del premier, se sia giusto, se non sia giusto... An­che questo...». Sì, insomma, non commen­ta. Ma secondo lei gli italia­ni a questo punto cosa pen­sano? «Eh, bella domanda... Non cre­do che quelli che mi sono affe­zionati da anni possano pensa­re che sono impazzito tutto d’un colpo alla mia verde età». Già, l’età... «Ah no eh? Quella la so io». Veramente la sappiamo tutti, ma va bene. Voleva­mo solo chiederle se vent’anni fa avrebbe imma­g­inato che la sua vita potes­se prendere un’altra piega ancora. «Se non me ne fossi andato dalla Rai dopo ventisette anni, serban­done un bellissimo ricordo pe­raltro, non avrei mai incontrato Berlusconi e non mi sarebbero mai accadute le cose meraviglio­se che mi sono capitate profes­sionalmente. Probabilmente oggi sarei un signore che va a ma­­nifestare in piazza per avere la pensione garantita». A proposito di Berlusconi, l’ha sentito oggi (ieri, ndr )? «No.Assolutamente no.Ho sen­tito il presidente di Mediaset, Fe­dele Confalonieri e il responsa­bile dell’informazione, Mauro Crippa». Che le hanno espresso soli­darietà, hanno fatto anche un comunicato a nome del­l’azienda... «Molto più che solidarietà: af­fetto ». Invece per i suoi telespetta­tori, durante l’edizione del Tg (ieri sera, ndr ), non ha commentato granché. Pe­rò ha «minacciato» le di­mi­ssioni nel caso in cui i fat­ti dovessero essere accerta­ti. «Doveroso. Ma quando ci so­no cose da accertare, c’è poco da commentare». Non pensava a un comple­anno tanto funestato eh? «Lunedì festeggio comun­que. Con i miei inviati e con i miei telespettatori. Ci sarà uno speciale con immagini di repertorio nelle quali io non comparirò». Lei che ha la penna facile, scriverà un libro su tutta questa vicenda? «Ho un contratto con Monda­dori per il decimo libro. Ma ci sto pensando e non riesco a decidermi perché il titolo lo hanno stabilito loro e l’argo­mento mi coinvolge troppo». E che titolo sarebbe? «Io e Silvio».