Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 14 Venerdì calendario

King Bob

• 18 agosto 1946. Sindacalista. Capo della Uaw, United auto workers, il sindacato americano dell’auto • «[...] lo United Auto Workers [...] è lo stesso sindacato che negli Anni 50 del Novecento negoziò con Ford e General Motors i generosi contratti che hanno trasformato l’“aristocrazia” degli operai meccanici nel nuovo ceto medio americano. È su questa scia che, negli anni successivi, i sindacati in Europa e anche in Italia cominciarono a elevare la soglia delle loro rivendicazioni. Oggi l’Uaw ha anche cambiato veste perché, attraverso il suo fondo sanitario, è diventato azionista di Chrysler. Ma [...] anni fa teneva duro difendendo conquiste divenute ormai insostenibili, fino al punto di spingere Gm e Chrysler verso la bancarotta. Solo a quel punto, davanti alla prospettiva della scomparsa di un’importante realtà produttiva dagli Stati Uniti, il sindacato ha cambiato rotta, facendo scelte più pragmatiche: “Abbiamo capito — ha spiegato King a Detroit — che bisognava abbandonare la vecchia mentalità dello scontro, che era necessario cooperare con i manager per favorire la crescita e la competitività dell’azienda”. King non ha rinunciato a battersi a sostegno dei lavoratori, ma dice di aver capito che se prima non si garantiscono le condizioni per il successo dell’azienda, non c’è ricchezza da spartire. Per lui la lotta di classe è quella per far sopravvivere un ceto medio di matrice operaia, evitando che venga schiacciato nella morsa della globalizzazione [...] King sembrerà anche un “ufo” e i suoi tentativi di esportare parte delle regole e delle garanzie Usa nelle fabbriche dei Paesi emergenti, dalla Cina all’India, al Brasile, potranno anche cadere nel vuoto. Ma il suo realismo, la sua ricerca di ricreare le condizioni economiche e istituzionali per recuperare forza negoziale, meritano attenzione e rispetto» (Massimo Gaggi, “Corriere della Sera” 14/1/2011) • «[...] ha lo strano dono di far contenti tutti, da Sergio Marchionne a Maurizio Landini, passando per Raffaele Bonanni [...] in Italia per una missione di alcuni giorni, è riuscito nell’impresa di essere additato dall’amministratore delegato della Fiat come esempio, in quanto portatore di una innovativa linea di collaborazione con le aziende [...] E [...] si è guadagnato gli apprezzamenti dei vertici della Fim-Cisl [...] la Uaw intrattiene storicamente rapporti regolari sia con la Fiom sia con la Fim. Tutte è tre del resto, come anche la Uilm, appartengono alla Fism, Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici. Un’altra cosa certa è che mentre i sindacati italiani sono impegnati a contendersi l’appoggio di King [...]» (Enrico Marro, “Corriere della Sera” 28/9/2010).