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 2011  gennaio 14 Venerdì calendario

IN SERBIA I SOLDI ANCORA NON ARRIVANO

Se vince il “No”, a Mirafiori, l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne ha minacciato che sposterà l’investimento negli Usa dove andrebbe a produrre le due auto previste a Torino: l’Alfa Romeo e il Suv Chrysler. Anche nel 2008, alla vigilia dell’operazione Chrysler, Marchionne aveva annunciato al governo canadese l’intenzione di spostare nell’Ontario la produzione dell’Alfa Romeo. Ma non se n’è fatto niente. L’ipotesi del trasferimento in America stride con quanto scrive l’Economist oggi in un articolo che registra la ripresa del mercato automobilistico negli Usa. Ma l’ottimismo si ferma a General Motors e Ford perché, secondo il giornale britannico, la Chrysler “anche se ha chiuso stabilimenti e tagliato i costi è in affanno”.
IN DIFFICOLTÀ si trova anche l’investimento in Serbia dove la Fiat, in comproprietà con il governo ha fondato la Fas, la Fabbrica automobili serba (67 per cento di proprietà Fiat e 33 per cento pubblica) rilevando gli stabilimenti della vecchia Zastava a Kragujevac. La scorsa estate Marchionne disse che la Fiat avrebbe costruito sull’altra sponda dell’Adriatico la nuova monovolume L0 prima prevista per Mirafiori.
A FINANZIARE l’operazione, un miliardo di euro di cui il Lingotto avrebbe dovuto sborsare solo 350 milioni, con il resto dell’investimento a carico della Banca europea degli investimenti e del governo serbo. “Senza il problema Pomigliano – disse allora Marchionne – la L0 l’avremmo prodotta in Italia”. Quella produzione, però, i lavoratori serbi la stanno ancora aspettando, come denuncia, in un’intervista a un periodico serbo, Zoran Mihajlovic, segretario del sindacato indipendente della Fas. “Nel gennaio 2009, proprio quando doveva partire la produzione – dice Mihajilovic – e cominciare l’assunzione dei lavoratori, tutto si è bloccato a causa della crisi globale, e l’investimento che costituiva l’obbligo della Fiat, e che doveva avvenire all’inizio del 2009 non c’è stato”. Il segretario del sindacato serbo denuncia anche: “La fabbrica è stata ristrutturata, le vecchie attrezzature sgomberate, ma tutto ciò è stato pagato dallo stato serbo, mentre aspettiamo che la Fiat installi le nuove tecnologie entro ottobre/novembre 2011, per quando è pianificato l’inizio della produzione di una serie di prova”.
La paura dei 1600 lavoratori che stanno ancora aspettando di essere inseriti nella produzione è quella di assistere a un nuovo rinvio. “Io rimango pessimista – dice Mihajlovic – finché non vedo iniziare ad arrivare i macchinari e partire la produzione, non sono ancora sicuro che la Fiat sia veramente qui. L’installazione di infrastrutture per le aziende dell’indotto doveva cominciare già all’inizio di novembre a Korman, ma in realtà non è accaduto, né si vede quando potrà cominciare” .
ANCHE LO STATO, continua, “è in ritardo con la strada che collega Kragujevac con l’autostrada”. Da quando la Fiat ha acquisito la fabbrica, 1000 lavoratori lavorano solo da 10 a 15 giorni al mese, per il resto sono in cassa integrazione al 65 per cento della busta paga. La produzione della Punto è calata e le paghe che erano circa 3000 dinari (300 euro) in media ora sono arrivate a 23-24000 dinari (230-240 euro).