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 2011  gennaio 14 Venerdì calendario

CUORE DI MASI

Fedele al film di Tim Burton, Mauro Masi mani di forbice ha un cuore. Ripete con ossessione: “Basta appalti”. Eppure il 29 dicembre, svegliando la Rai in vacanza, il direttore generale ha firmato la matricola per un settimanale di economia su Raidue che dovrebbe condurre Ingrid Muccitelli, la sua ultima fidanzata, e sarà prodotto da Endemol, la multinazionale controllata al 33 per cento da Mediaset. La matricola è un numero che serve per utilizzare uno studio, sistemare le luci, disegnare una scenografia e stipulare i contratti. Per l’identico passaggio burocratico, Annozero attese il rientro dalle ferie estive di Masi, ma per l’economia (e la Muccitelli), il direttore generale ha disonorato le feste e siglato un documento ufficiale che, nei terminali di viale Mazzini, resta ancora criptico: nessuna cifra, nessun nome, soltanto un anonimo “giornalisti”. Il progetto è vecchio di mesi: sfornato in fretta la scorsa estate, sotterrato nei palinsesti a settembre e riemerso a ottobre. Quando il Fatto Quotidiano anticipò le intenzioni di Masi che, furente, querelò il giornale e convocò nel suo ufficio Massimo Liofredi, direttore di Raidue. Il dg accusava l’incolpevole Liofredi di aver spifferato la notizia al Fatto: insulti reciproci, rissa sfiorata, e poi la pace senza dirsi scusa. La rubrica di economia è parcheggiata a Raidue, ora Masi dovrà decidere se accelerare ancora e inserirla tra le novità di primavera oppure aspettare che la Muccitelli, ex protagonista di Omnibus e Insieme sul due che da anni cerca il salto di qualità, finisca la sua stagione a Mattino in famiglia su Raiuno.
TRA IL DIRE e il fare c’è Masi. Il direttore generale ripete che vanno tagliati i costi esterni, ma nel frattempo, non solo prepara un assegno a Endemol, ma congela le sei puntate di uno speciale sul potere di Lucia Annunziata su Raitre fatto in casa. E insiste con Mauro Mazza, direttore di Raiuno, per l’esordio in prima serata di Vittorio Sgarbi che si propone come anti Roberto Saviano. Masi adora il contraddittorio e crede che il polemista-sindaca-critico sia perfetto, ma inciampa sempre sull’errore di appaltare le trasmissioni: a Sgarbi tocca Bibi Ballandi, onnipresente su Raiuno. La rivoluzione di Masi, il super-manager secondo il Giornale, passa soltanto per l’economia su Raidue e Sgarbi su Raiuno. Il Consiglio di amministrazione di ieri ha ignorato i palinsesti primaverili, viale Mazzini viaggia a corto raggio: canali pieni sino al Festival di Sanremo, vuoti da marzo a giugno. Perché in mezzo ci sono le urne aperte per le comunali e le provinciali, e forse per le politiche anticipate. E la Rai conosce come informare gli abbonati, il precedente dell’anno scorso per le regionali fa scuola: sospendere i programmi di approfondimento in nome della par condicio. Così Masi nasconde i palinsesti e prepara eventi di musica e varietà , roba leggera, mica politica.
NON C’È PERICOLO per il bilancio 2011, rassicura Masi, mentre il 2010 chiuderà con un passivo di 118 milioni di euro. Non c’è rischio né crisi per gli affari di decine e decine di aziende che lavorano per il servizio pubblico, i presunti conti in ordine per il 2011 saranno drogati da una rinuncia (niente più la Champions di calcio) e un trucchetto (negli anni dispari non ci sono diritti sportivi da acquistare). La formula Masi è portare dentro le società del gruppo e lasciare fuori il contenuto. La struttura di Rai way, la rete di diffusione, sarà venduta (per impedirlo, l’Idv ha presentato un’interrogazione al ministro Paolo Romani). Rai Corporation, la sorella americana di viale Mazzini, sarà accorpata a Rai Spa e da oggi è diretta da Masi con i suoi vice Gianfranco Comanducci e Antonio Marano nel Cda.