Francesco Piccolo, il venerdì 14/1/2011, 14 gennaio 2011
STRISCIA LA NOTIZIA, GOGNA DEI POVERACCI CHE PIACE TANTO AL PAESE BILIOSO
Da anni, Striscia la notizia insieme alle battute dei conduttori, alle veline e ai tapiri, fa giustizia delle storture del Paese. Gli italiani scrivono in redazione, segnalano che per esempio un odontotecnico esercita la professione di dentista; che un impiegato delle poste fa delle piccole truffe nel dare il resto e racimola decine di centesimi; che un professionista non rilascia ricevuta fiscale.
Gli inviati di Striscia la notizia– poiché siamo nel Paese dell’illegalità, poiché le forze dell’ordine non svolgono appieno le loro funzioni, poiché gli italiani buoni non hanno il coraggio di denunciare – si sostituiscono a tutti, agli inadempienti e ai pavidi, ai vendicativi e ai paladini dell’onestà, e tendono delle trappole ai disonesti, con trucchi e telecamere nascoste.
Ma poiché le vittime sono disoneste e poiché quelli di Striscia la notizia sono dalla parte degli onesti, possono permettersi di tutto. Così prima filmano i reati, poi irrompono per stanare, mortificare, sputtanare. E infieriscono a lungo. Il momento in cui irrompono davanti al disonesto, il momento lunghissimo in cui compiono un misto tra un violento interrogatorio e una violenta umiliazione, è il più terribile – e il più amato dai telespettatori.
Tutti gli altri italiani, coloro che non hanno avuto il coraggio di denunciare, chi ha scritto la lettera, chi non esce mai però da casa vuole guardare il mondo che migliora o che almeno si vendica sui cattivi, stanno davanti alla tv, tutte le sere, a godersi questo spettacolo.
I disonesti è giusto che siano puniti. Per i loro reati, i tribunali comminerebbero delle pene proporzionate, certo non eccessive. Ma la sete di giustizia degli italiani non sarebbe soddisfatta. Loro vogliono vedere il disonesto portato in piazza ed esposto davanti a tutto il Paese. Vogliono una punizione assolutamente sproporzionata alla colpa, di stampo medievale: vogliono la gogna. E tutte le sere si godono la gogna ai danni di qualche poveraccio, disonesto sì, ma poveraccio. Quasi sempre, i poveracci sono coperti da una sfocatura che non mostra il loro volto, ma semplicemente perché hanno esercitato il loro diritto democratico di non essere ripresi. Se sono dei personaggi pubblici, perdono anche questo diritto. E l’Italia chiusa in casa, ogni sera, ha la sua dose di vendetta verso il vicino di casa, il medico esoso, l’impiegato sgarbato. Un Paese rancoroso merita un programma che soddisfi la sua irrazionalità.