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 2011  gennaio 14 Venerdì calendario

Le opinioni dei giuslavoristi sull’accordo Fiat - Michele Tiraboschi: «E’ del tutto legittimo ricalca lo Statuto» Da un punto di vista giuslavoristico il piano, pur risultando spigoloso, è completamente legittimo e tutt’altro che incostituzionale

Le opinioni dei giuslavoristi sull’accordo Fiat - Michele Tiraboschi: «E’ del tutto legittimo ricalca lo Statuto» Da un punto di vista giuslavoristico il piano, pur risultando spigoloso, è completamente legittimo e tutt’altro che incostituzionale. Anzi, ironia della sorte, nell’escludere la Fiom dalle Rsa si fa forte proprio di una norma contenuta in quello Statuto dei lavoratori che il sindacato di sinistra ha sempre reputato intoccabile». È l’opinione di Michele Tiraboschi, docente di Economia alla facoltà di Modena e Reggio, considerato l’erede di Marco Biagi. Se dovesse vincere il no, ha commentato, «sarebbe un segnale di mancanza di coraggio nell’accettare una sfida tutta da perfezionare, ma certamente non dannosa per i lavoratori. Un’altra occasione persa per modernizzare le relazioni di lavoro». *** Tiziano Treu: «Il sistema di relazioni sta perdendo i pezzi» Tiziano Treu, giuslavorista democratico ed ex ministro del Lavoro, vede in quanto sta accadendo a Mirafiori «un sistema di relazioni industriali che comincia a perdere tutti i pezzi: gli accordi, i contratti, i diritti. Sergio Marchionne è uscito da un sistema di relazioni industriali - quello confindustriale - e se ne sta costruendo un altro». La linea è quella del sistema americano, dove tanto il sindacato quanto i contratti sono aziendali. «D’altra parte - ha spiegato Treu - anche in Germania molte aziende stanno uscendo dalla loro Confindustria per non applicare il contratto collettivo. In Italia chi potrà imiterà Marchionne. Il ruolo di Confindustria, come quello del sindacato, è messo in crisi». *** Pietro Ichino. «Carta rispettata lo dicono i giudici» Secondo il giuslavorista e deputato Pd Pietro Ichino «la Fiom ha torto quando denuncia l’illegalità - o addirittura l’incostituzionalità - dell’accordo di Mirafiori nella parte in cui nega alla Fiom il diritto di costituire una sua rappresentanza sindacale riconosciuta in seno all’azienda. L’accordo applica alla lettera l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, come modificato dal referendum del 1995 (ha diritto a costituire la Rsa solo il sindacato che ha firmato almeno un contratto collettivo applicato nell’azienda). E la Corte Costituzionale ha più volte dichiarato la piena compatibilità di questa norma con il principio di libertà sindacale sancito dall’articolo 39 della Carta». *** Innocenzo Cipolletta: «Si potrebbero creare sigle più estremiste» L’ accordo di Mirafiori rappresenta il primo contratto aziendale», ha fatto notare Innocenzo Cipolletta. «C’è una logica in questa tendenza. Le grandi imprese sono sempre più interessate ai mercati internazionali. Così il riferimento settoriale con cui si costruiscono i contratti collettivi sta tramontando. Le imprese sono interessate più ai mercati di sbocco che alle classificazioni merceologiche». Una simile struttura è presente in altri Paesi europei: principi generali validi per tutti e contratti aziendali, ha spiegato Cipolletta. Che avverte: il rischio è che si creino «sigle estreme di opposizione radicale e sigle di sindacati troppo vicine ai datori di lavoro».