Renata Pisu, la Repubblica 14/1/2011, 14 gennaio 2011
GLI ERBIVORI GIAPPONESI: «SESSO? FATICA INUTILE»
Il sospetto covava già da tempo, ma ora, grazie a uno studio del Ministero della Sanità, non ci sono più dubbi: ai giapponesi il sesso interessa assai poco e se fino a qualche anno fa erano le coppie sposate che recalcitravano all´adempimento del dovere coniugale, adesso si è scoperto che i teen-agers, in preda a ovvie tempeste ormonali, anche loro non vogliono proprio saperne.
Un terzo degli adolescenti dai sedici ai diciannove anni, intervistati in settembre da funzionari del Ministero, hanno dichiarato che la cosa non li interessa, molti di essere addirittura contrari a questa pratica «faticosa e inutile». E subito è scattato l´allarme perché, rispetto a un analogo sondaggio di due anni fa, la percentuale di coloro che in Giappone vengono chiamati "erbivori", è raddoppiata salendo dal 17,5 per cento al 35,1 rivelando che maschi e femmine sono diventati tutti erbivori, cioè non gradiscono il piatto forte, e sono più i ragazzi delle ragazze sia pure con un leggero scarto.
La stessa apatia in crescita si è registrata tra giovani donne e uomini, dai 20 ai 24 anni, che oggi ammontano al 21 per cento, contro l´11,8 per cento di due anni fa, mentre per le coppie sposate dai 25 ai 49 anni non si osa nemmeno più rilevare i dati di astensionismo, visto che è ormai certo che sia ineluttabilmente in crescita, avendo il Giappone registrato già cinque anni fa la più bassa frequenza di rapporti coniugali all´anno, una media di 45, posizionandosi in fondo alla lista di un sondaggio internazionale che ha esaminato le frequenze in altri 41 paesi.
Eppure, se c´è un paese dove il sesso sembra avere via libera questo è proprio il Giappone. Manga sexy e porno per tutte le età, ragazzine delle scuole medie che si accompagnano a maturi signori per enjokosai che non è prostituzione ma una pomiciatina a pagamento, stesse minorenni che mettono in vendita i loro slip "usati" per i feticisti dell´intimo, soap-lands che al loro apparire vennero chiamati "bagni turchi" scatenando le proteste dell´ambasciata di Turchia a Tokyio in quanto si trattava di luoghi dal sesso facile, sia pure tra vapori, aromi e schiume e poi Love hotel qualcosa di assai più raffinato e spesso tecnologico dei nostri alberghi a ore, dove le coppiette possono rifugiarsi senza che gli vengano richiesti i documenti. Che altro? I no-pants club, locali con i pavimenti a specchio dove le cameriere si aggirano senza mutandine e i clienti bevono e mangiano sbirciando sempre in basso… In più una mentalità diffusa da secoli che non ha mai avuto niente contro il sesso, contro il nudo, contro il corpo e nessun divieto di ordine religioso o moralistico. Si fa e basta, quando se ne ha voglia e basta. Ovvero, lo si faceva perché adesso si direbbe proprio che è tutto fumo e niente arrosto, e forse per questo li chiamano "erbivori".
Danno il fumo negli occhi le ragazze che si aggirano per i quartieri alla moda di Tokyo, elegantissime, sottili, con i lisci capelli neri e lucenti, il trucco perfetto, così come lo danno i manager tutti firmati dagli accessori di lusso: siano sposati o singles, sono tutti, uomini e donne, estremamente sexy e tirati a lucido, perfetti, attraenti: «Il guaio è, ha detto l´altra sera un opinionista della NHK, la Rai giapponese, «che non vogliono attrarre nessuno, si accontentano di piacere a se stessi». «E così non si fanno bambini», ha commentato triste una giornalista che partecipava al dibattito televisivo, uno dei tanti sulla generazione sexless che, stando agli esperti, rischia con il suo astensionismo di portare all´estinzione della popolazione giapponese, visto che già ora si registra il tasso di natalità più basso del mondo, 1,2 figli per coppia. E quando saranno chiamati al dovere coniugale gli adolescenti che sin da oggi si dichiarano non interessati alla cosa, o addirittura contrari? Che succederà? Sayonara, Giappone!
Un diciottenne ha dichiarato al Tokyo Journal che quel "su e giù" non è un gioco, è una cosa troppo seria. E che a lui piace giocare, divertirsi. Insomma, tutto un preliminare. Ma la "real thing"? La facevano i contadini, la facevano i samurai, i kamikaze non hanno fatto a tempo… ma cosa aspettarsi dai nuovi signorini giapponesi? Una tale fatica, un tale impegno? I narcisi erbivori si negano, aspettano forse che il Giappone sia seppellito da un´insalata.