Federico Rampini, la Repubblica 13/1/2011, 13 gennaio 2011
Debutto dello yuan a Wall Street ok al trading sulla moneta cinese - Il renminbi è sbarcato a Wall Street, con una scelta che segna un passaggio storico nell´apertura finanziaria della Cina al resto del mondo
Debutto dello yuan a Wall Street ok al trading sulla moneta cinese - Il renminbi è sbarcato a Wall Street, con una scelta che segna un passaggio storico nell´apertura finanziaria della Cina al resto del mondo. Per la prima volta una banca di Stato cinese è stata autorizzata a operare sul trading del renminbi (o yuan) negli Stati Uniti, espandendo il mercato offshore della moneta che era stato creato solo pochi mesi fa a Hong Kong. Anche se non sfugge l´aspetto "tattico" della decisione - a pochi giorni dall´arrivo del presidente cinese a Washington - la decisione segna comunque un passo verso la convertibilità. La parità del renminbi per ora resta decisa dalla banca centrale di Pechino, a sua volta strettamente subordinata al governo. Ma la nascita di un´attività di trading negli Stati Uniti crea le premesse perché la valuta cinese possa in futuro fluttuare liberamente rispondendo alla domanda e all´offerta sui mercati. Lo ha confermato Li Xiaojing, direttore della Bank of China, in un´intervista al Wall Street Journal: «Ci stiamo preparando al giorno in cui il renminbi sarà pienamente convertibile, e la nostra banca ne sarà la camera di compensazione negli Stati Uniti». La Bank of China, che non è la banca centrale bensì un´azienda di credito commerciale e quotata in Borsa, è tuttavia controllata al 70% dallo Stato. Per l´Amministrazione Obama l´annuncio giunge gradito: mercoledì 19 sarà ricevuto alla Casa Bianca Hu Jintao, e come sempre all´avvicinarsi di un vertice sino-americano il Congresso tornerà a denunciare la "sottovalutazione competitiva" del renminbi chiedendo rappresaglia contro il made in China. L´avvio del trading a Wall Street è un segnale di cambiamento nella direzione auspicata da Washington. E´ anche un segnale di fiducia nel nuovo ruolo della moneta cinese. La Repubblica Popolare si sente pronta ad elevarla a strumento monetario globale. Fino a un passato recentissimo il gigantesco commercio estero tra la Cina e il resto del mondo veniva pagato quasi esclusivamente in dollari. Negli ultimi mesi Pechino ha autorizzato 70.000 delle sue aziende esportatrici a farsi pagare in renminbi. Si stima che entro pochi anni oltre il 20% delle importazioni cinesi (2.300 miliardi di dollari) potrebbero essere pagate così. Un esperto come Barry Eichengreen prevede che entro un decennio al posto della centralità del dollaro ci sarà un nuovo sistema monetario tripolare fondato su dollaro, euro, renminbi. Per quanto riguarda il trading a New York, la Bank of China pone solo un limite di 4.000 dollari al giorno sulle operazioni dei piccoli correntisti, onde scoraggiare la speculazione individuale. Ma non ci sono limiti per le imprese, che possono effettuare transazioni di qualsiasi ammontare fra renminbi e dollaro. A Hong Kong da quando il trading è stato introdotto nel luglio 2009 il mercato del renminbi offshore è passato da zero a 400 milioni di dollari al giorno (Hong Kong è considerata offshore come piazza finanziaria perché nonostante sia parte della Repubblica Popolare ha mantenuto la sua moneta e la sua banca centrale). Per la prima volta due multinazionali americane McDonald´s e Caterpillar, hanno emesso obbligazioni in renmimbi per finanziare la propria attività sul mercato cinese.