varie, 12 gennaio 2011
Luciano Paganetto, 77 anni. Genovese, era il patrigno di Ivano Damiani Paganetto, 37 anni, un omone alto un metro e novanta, malato di mente, che da una quindici di giorni si rifiutava di prendere gli psicofarmaci sostenendo di non averne bisogno
Luciano Paganetto, 77 anni. Genovese, era il patrigno di Ivano Damiani Paganetto, 37 anni, un omone alto un metro e novanta, malato di mente, che da una quindici di giorni si rifiutava di prendere gli psicofarmaci sostenendo di non averne bisogno. L’altro giorno il Paganetto Luciano provò a convincerlo a mandar giù le sue medicine e allora il figliastro, afferrato un coltellaccio da cucina di quelli che si usano per tagliare la carne, gli infilò la lama di quaranta centimetri quindici volte nella schiena, nel torace e nell’addome, ferendo a una mano anche sua madre Angela Gamiale, 70 anni, che s’era messa in mezzo per difendere il compagno. Quindi la stessa lama se la ficcò nella pancia, senza però riuscire a morire. I soccorritori, entrando nell’appartamento, trovarono il vecchio sul pavimento dell’ingresso, in una pozza di sangue, e l’altro che vagava ferito per casa senza dire una parola. Alle 10 di mattina di martedì 10 gennaio in un appartamento in via Ungaretti 60, quartiere di Pegli, a Genova.