Davide Desario, Il Messaggero 11/1/2011, 11 gennaio 2011
ESCE MARCHI, RESISTE CROPPI IN BILICO MARSILIO E DE LILLO
ROMA - Qualcuno è dato per spacciato. Qualcuno sembra essere intoccabile. Ma dopo l’azzeramento deciso dal sindaco Alemanno tutti e dodici i suoi, ormai ex, assessori si sentono in bilico come studenti, non proprio modello, che attendono i quadri a fine anno. Un “verdetto”, senza possibilità d’appello, che arriverà entro dopo domani.
Quarantotto ore dove si giocano la faccia e il futuro più di un assessore ma anche i leader delle diverse correnti del Pdl capitolino in un nuovo determinante braccio di ferro: dagli ex Forza Italia agli augelliani, dai fedelissimi di Alemanno ai “gabbiani” di Fabio Rampelli.
I nomi dei bocciati si rincorrono. I telefoni sono incandescenti. Tra tutti la situazione più disperata sembra quella dell’assessore alla Mobilità Sergio Marchi. Tutto, o quasi, sembra giocare a suo sfavore: è un fedelissimo di Alemanno quindi la sua sostituzione non va concertata con nessuno; è quello più impelagato nella bufera di Parentopoli; ma soprattutto è quello che non è riuscito a dare una concreto cambio di rotta al complesso sistema di mobilità romano, anzi più volte (dagli scandali delle botticelle alla giungla dei bus a due piani) sembra aver preso delle decisioni solo dopo le denunce dei giornali. Al suo posto si fanno già alcuni nomi: il presidente della commissione capitolina alla Mobilità Antonello Aurigemma, l’ex assessore alla Sanità della Regione Vincenzo Saraceni, il consigliere comunale Giovanni Quarzo oppure un tecnico.
Rischiano grosso anche altri tre assessori: quella alla scuola Laura Marsilio, quello all’Ambiente Fabio De Lillo e quello al personale Enrico Cavallari.
La Marsilio, sorella del deputato Marco, finora non ha convinto: il suo rapporto con il sindaco è stato spesso conflittuale e i risultati ottenuti sembrano lontani da quelle che erano le attese di Alemanno. Dichiarazioni avventate e lo scivolone dell’auto blu utilizzata per andare dal dentista di certo non l’aiutano. Al suo posto potrebbe entrare in Giunta il consigliere Marco Visconti oppure, in un eventuale allargamento a La Destra di Storace, il capogruppo Dario Rossin (su quest’ultimo però potrebbe pesare la “macchia” di Parentopoli). Certo così si ridurrebbe la già scarsa componente rosa.
De Lillo (ex Forza Italia, fratello del deputato Stefano) è quello che più di ogni altro, fin dall’inizio, è sempre stato dato per uscente. Il suo esordio come assessore all’ambiente è stato dei peggiori: una gaffes dietro l’altra. Alemanno lo ha sempre difeso e lui lo ha ripagato con un buon recupero. Ma ultimamente sembra essersi allontanato dai referenti romani di Forza Italia e il risultato è che Cicchitto e Tajani non lo avrebbero inserito nella lista degli “intoccabili” nella quale invece ci sarebbero l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini, quello al Commercio Davide Bordoni e quello alla Casa Alfredo Antoniozzi. Pronto a guidare l’assessorato all’Ambiente è Dino Gasperini (ex Udc passato con Forza Italia). Così, però, Alemanno farebbe il gioco del centrosinistra che, per Parentopoli, ha chiesto la teste proprio di Marchi e De Lillo. E a questo punto De Lillo potrebbe salvarsi.
Scricchiola la sedia anche di Cavallari. I risultati ottenuti fin’ora (dal nuovo contratto con i dipendenti comunali ai recenti concorsi) non sembrano coprirgli troppo le spalle. Per sostituirlo si fanno i nomi di Marco Di Cosimo, ancora di Dario Rossin ma anche di un tecnico esterno.
Per Sveva Belviso (politiche sociali), Fabrizio Ghera (Lavori Pubblici) e Mauro Cutrufo (vicesindaco) è in vista la riconferma. Ma sono ore di trepidazione anche per loro fin quando la nuova nomina non sarà nero su bianco.
Si salverà alal fine anche il finiano Umberto Croppi: in suo favore giocano l’amicizia personale con il sindaco, i risultati conseguiti e la voglia di Alemanno di non tagliare definitivamente i ponti con Futuro e Libertà.
Solo quarantotto ore per ridisegnare un mosaico e cercare una squadra nuova per vincere la scommessa con Roma.