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 2011  gennaio 11 Martedì calendario

Giffords Gabrielle

• Tucson (Stati Uniti) 8 giugno 1970. Politico. Deputato democratico, l’8 gennaio 2011 Jared Lee Loughner le sparò alla testa durante un comizio a Tucson (seguì una strage in cui persero la vita 6 persone) • «[...] “un’amica personale”, dice Obama. Una donna nota per le sue posizioni in favore del diritto all’aborto e della ricerca sulle cellule staminali, due tabù per la destra integralista. Tutto accade in pochi secondi, all’ora di pranzo, davanti all’ipermercato Safeway di Tucson. La Giffords sta tenendo un comizio “Congress on Your Corner”, incontra gli elettori del suo collegio. Jared Laughner, 22 anni, si avventa contro di lei e le spara a bruciapelo: un colpo alla testa, a un metro di distanza. Poi altri 15-20 spari all’impazzata. Uccide o ferisce tutti quelli che trova attorno alla deputata: il giudice federale John Roll muore all’istante, diversi collaboratori della parlamentare, perfino una bambina di 9 anni sono tra le vittime. L’omicida cerca di fuggire ma la polizia lo arresta subito. [...] Una parte dell’opinione pubblica di sinistra non ha dubbi sui mandanti morali. Pochi minuti dopo l’annuncio compaiono le prime accuse: sulla pagina Facebook di Sarah Palin, dei cittadini le scrivono “Assassina”. La Palin, ex candidata repubblicana alla vicepresidenza nel 2008, leader carismatica della destra populista, aveva iscritto la deputata Giffords nella sua “lista nera”: all’indice per le posizioni pro-aborto. La destra ha già pronta la sua linea di difesa: Laughner è “un malato, basta leggere le sue farneticazioni su Youtube”, tuona la FoxNews di Rupert Murdoch. [...] Nel marzo 2010 l’ufficio della Giffords a Tucson era stato saccheggiato da avversari della riforma sanitaria. Eppure la Giffords era tutt’altro che una radicale di sinistra. Ma in Arizona l’onda di destra ha ristretto lo spazio per i moderati. L’Arizona è stata il teatro di campagne xenofobe, con il varo di leggi anti-immigrati così estreme da meritare la bocciatura dei tribunali federali. [...] L’attenzione degli inquirenti nelle prime ore si concentra soprattutto sulle posizioni della Giffords in favore del diritto alla libera scelta delle donne per l’interruzione alla gravidanza. Una lunga scia di sangue è stata lasciata negli anni dagli antiabortisti radicali, con una serie di omicidi di medici “colpevoli” di praticare aborti. [...]» (Federico Rampini, “la Repubblica” 9/1/2011) • «La mattina del due novembre 2010 John MCain, l’ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti, il repubblicano più potente dell´Arizona, s’era attaccato al telefono per cercare di convincere gli ultimi indecisi. “Non votate per lei, mandiamo a casa Gabrielle Giffords, la nostra terra merita di meglio: votate Jesse Kelly” [...] già da un pezzo i suoi nemici erano passati dalle parole ai fattacci. Il suo ufficio elettorale era stato devastato. E lei era tra quei deputati che avevano denunciato al Congresso minacce di morte. Durante un suo comizio in agosto era già spuntato un tizio con la pistola. Eppure Gabrielle Giffords aveva sempre cercato di muoversi con la moderazione della madre di famiglia (due figli) nell’arena caldissima della politica: soprattutto quella dell’Arizona. Era stata eletta al Congresso [...] la terza donna nella storia di questo Stato di frontiera. [...] La sua agenda è il simbolo dell´America progressista. A favore delle staminali. A favore dell’aborto. Aveva anche presentato un progetto di legge per vietare la vendita di componenti dei jet F14: lei, l’unico membro del Congresso sposato a un ufficiale delle Forze Armate. Il comandante Mark E. Kelly [...] un’astronauta dello Shuttle [...]» (Angelo Aquaro, “la Repubblica” 9/1/2011).