VERA SCHIAVAZZI, la Repubblica 10/1/2011, 10 gennaio 2011
IL PAPA CONTRO LA MODA DEI NOMI BIZZARRI "DATE AI VOSTRI FIGLI SOLO QUELLI CRISTIANI"
Nomi "cristiani" ai bambini per i genitori che scelgono il battesimo. Benedetto XVI lo ha detto ieri mattina durante la messa alla Cappella Sistina dopo aver impartito il primo dei sacramenti a 21 nuovi nati: «Ogni battezzato - ha detto il Papa - acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano, segno inconfondibile che lo Spirito Santo fa nascere "di nuovo" l´uomo nel grembo della Chiesa». Meglio, insomma, chiamarli Giovanni o Pietro, Maria o Marta. E mandare in soffitta le Chanel, i Tobias, le Naike e gli Swami che hanno riempito le cronache rosa di questi anni, in buona compagnia delle Lourdes e delle Apple, degli Zowie e dei Rufus Tiger sotto i riflettori americani. E se proprio si deve cadere in tentazione, sarebbe bene scegliere Cristiano, dimenticando quei Christian o quei Cristian che ormai sono entrati nella top-twenty dei nomi più amati dagli italiani.
Ma l´irresistibile attrazione del "nome strano" è fortissima, e trasversale. E se un tempo poteva rappresentare l´unico metodo per sfuggire alla censura fascista o manifestare la propria ideologia (nel Novecento toccò, nell´ordine, alle Antizarine, ai Lenini, agli Juri e alle Valentine che dovevano celebrare l´epopea sovietica nello spazio, ma anche agli Alcide, ai Palmiro e ai più indistinguibili Filippo) oggi serve soprattutto a derogare dai "nomi di famiglia".
Negli anni Ottanta fece scalpore la prima Sue Ellen di Torino, così chiamata da una coppia di appassionati della Dallas televisiva, nel 1997 toccò a Virginia Asia Agnelli, figlia di Giovanni e di Avery Frances Howe, seguiti, dieci anni dopo, da Leone e Oceano, figli del presidente della Fiat John Elkann e della moglie Lavinia Borromeo. Che tuttavia fecero sapere come sant´Oceano fosse in realtà un martire della cristianità mediorientale, festeggiato in calendario il 4 settembre, giorno del loro primo incontro. Se Francesco Totti e Ilary Blasi non fornirono particolari spiegazioni per la loro Chanel, altrettanta noncuranza venne adottata da Alessandro Del Piero e Sonia Amoruso col loro Tobias, mentre Gigi Buffon e Alena Seredova scelsero, senza colpo ferire e uno dopo l´altro, Louis Thomas e David Lee.
Van di moda anche le Gabriele con una l sola, i Gioele, le Gaia. Per molti, un riscontro biblico si trova in ogni caso, qualcuno dissimula l´esterofilia dietro un sobrio Guglielmo, qualcun altro scivola su Vasco e perfino su Ligabue. Nonostante tutto, le statistiche sui nuovi nati dell´Istat cominciano solo ora a registrare il fenomeno. Francesco, Alessandro e Andrea restano ai primi posti tra i maschi, Giulia, Sofia e Martina primeggiano tra le femmine (e sembrano dimostrare che tra i loro genitori esiste una maggiore tendenza all´innovazione, e pallide radici nella tradizione cristiana). Bisogna scendere verso il ventisettesimo posto per ritrovare le Nicole e i Christian, mentre per avere numeri degni di una statistica occorrerebbe poter sommare, certificati anagrafici alla mano (un conto è annunciare che la propria figlia si chiamerà Ipazia, un altro è registrarla come Maria Giovanna, e darle il nome della filosofa soltanto in terza battuta) tutte le stranezze nate dall´italica fantasia e vedere a che punto della classifica si colloca il risultato finale.
Nelle grandi città italiane, l´ingresso nella top ten è già avvenuto tra i cognomi dei nuovi nati: i figli delle coppie arrivate da Romania, Marocco, Cina sono ai primi dieci posti. Ma lo si capisce, appunto, dal cognome, che la prima e più sentita esigenza - specie per chi arriva dall´Oriente - è quella di dare al proprio bambino un nome comprensibile anche in classe, italiano o italianizzante, non suscettibile di battute o prese in giro. Con buona pace dei Tancredi, dei Lupo, delle Lucrezia e delle Smeralda che continuano a nascere, sia pure col contagocce del calo demografico, tra famiglie di nobili origine e improvvisati ammiratori.