MICHELE FENU, La Stampa 9/1/2011, pagina 42, 9 gennaio 2011
Così dal triciclo di Benz nacque l’auto 125 anni fa - Festa al Salone di Detroit per la Mercedes, che compie 125 anni
Così dal triciclo di Benz nacque l’auto 125 anni fa - Festa al Salone di Detroit per la Mercedes, che compie 125 anni. Una storia infinita, densa di uomini e donne, audacia e passione, momenti neri e successi esaltanti, conquiste tecniche, sempre inseguendo la via dell’innovazione, del progresso, specie nel campo della sicurezza, e il sogno di un’auto perfetta in relazione ai tempi. Disse, una volta, Giovanni Agnelli: «Ah, sì, quelli della Mercedes sanno fare delle belle macchine». E’ un’icona dell’auto, conosciuta in tutto il mondo, è l’emblema di un grande gruppo, che si suddivide in Daimler AG e Mercedes-Benz. Tre nomi che sono alle radici di una straordinaria avventura capace di fonderli in momenti successivi per creare un unicum straordinario. Il primo è quello di Karl Benz, che il 29 gennaio 1886 deposita a Berlino il brevetto di un triciclo spinto da un monocilindrico a benzina di 954 cc con meno di 1 Cv (16 km/h). Si chiama Benz Patent-Motorwagen, cioè Brevetto Benz di un Veicolo a Motore. «E’ il sostituto dei cavalli» proclamava. Tre ruote perchè, per il momento, Benz non aveva pronto un sistema di sterzo per la coppia anteriore. Il certificato sancisce ufficialmente la nascita dell’automobile. Ma la fama arriverà grazie alla moglie, Bertha Ringer, che nell’agosto 1888, con i figli Richard ed Eugene, porta il veicolo da Mannheim, sede della ditta Benz, nella sua casa natale di Pforzheim: 45 km, con soste dai droghieri per procurarsi la benzina (i distributori non esistevano). Il primo tour promozionale al mondo. «Solo Bertha aveva una passione per l’auto eguale alla mia» ammise Benz. Contemporaneamente un altro tecnico tedesco, Gottlieb Daimler, sviluppa il suo progetto, in questo caso con una vettura a quattro ruote. L’azienda si chiama DMG (Daimler Motoren Gesellschaft) e ha per simbolo una stella a tre punte. Il motivo è curioso: in passato Daimler aveva contrassegnato su una mappa la sua abitazione di Colonia con una stellina. «Ti porterà fortuna» gli dissero in famiglia. E siamo al terzo atto. Con Daimler lavora un geniale progettista, Wilhelm Maybach, che, fra l’altro, realizza un motore a 4 cilindri. Le auto di Daimler attirano l’attenzione di Emil Jellinek, ricco commerciante e imprenditore che vive a Nizza, in quegli anni di fine ‘800 che crearono la leggenda della Costa Azzurra. Ricchi, nobili, sportivi: i Vip, diremmo oggi. Jellinek ordina decine di vetture, ma le vuole più veloci e potenti: 8 Cv non gli bastano. Ed ecco arrivare nel dicembre 1900 un’auto speciale, la prima auto «moderna»: telaio di acciaio pressofuso, radiatore a nido d’ape, motore da 35 Cv. E’ la 35 PS, denominata Mercedes, in virtù di un accordo tra la DMG e Jellinek, che le diede il nome di una delle sue due giovani figlie. Un nome fortunato, perchè quelle Mercedes dominarono nell’anno successivo la Settimana di Nizza (concorsi e corse) e divennero il marchio della Daimler, che nel 1926 si unì alla ditta Benz. Da allora la Mercedes-Benz, o più semplicemente Mercedes, ha compiuto un lungo cammino, sempre rimanendo fedele a se stessa e affrontando le sfide tecniche e commerciali di ogni epoca. Negli ultimi decenni la Stella ha allargato la sfera d’azione a tutti i settori del mercato, mantenendo quei valori che l’hanno portata al successo. Oggi l’impegno è rivolto alla soluzione dei problemi della mobilità ecosostenibile, come dimostrano i progressi nel campo dei motori a benzina e Diesel e il varo di un’ampia strategia di modelli ibridi, elettrici e a fuel-cell.