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 2011  gennaio 09 Domenica calendario

Usa, il giudice blocca i pignoramenti delle case - Il castello di carta dei mutui Usa alla base della crisi di due anni fa rischia di crollare ancora, stavolta sotto i colpi di una sentenza della Corte Suprema del Massachusetts che apre una nuova fase di contese e incertezze legali-finanziarie

Usa, il giudice blocca i pignoramenti delle case - Il castello di carta dei mutui Usa alla base della crisi di due anni fa rischia di crollare ancora, stavolta sotto i colpi di una sentenza della Corte Suprema del Massachusetts che apre una nuova fase di contese e incertezze legali-finanziarie. I giudici hanno dato ragione a due mutuatari, Antonio Ibanez e Tammy LaRace, che si erano opposti al pignoramento richiesto dalle rispettive banche, la Wells Fargo e la US Bancorp, alle quali avevano smesso di pagare le rate. Per gli istituti di credito in generale è un duro colpo, perché ciò che è stato messo in discussione dai ricorrenti, e accettato dai giudici, è lo stesso principio della titolarità dei mutui da parte delle banche che hanno creato i maxibond raggruppando migliaia di prestiti singoli distribuiti da altre finanziarie, e li hanno poi spezzettati e ricollocati presso il pubblico degli investitori. Così facendo, i mutuatari che si erano indebitati verso un certo emittente si sono ritrovati, nel tempo, con creditori diversi dal prestatore originario della somma necessaria all’acquisto della casa. Nel passaggio della titolarità in molte situazioni sono state commesse irregolarità tecniche, come ritardi nelle registrazioni degli atti e delle notifiche e altre infrazioni tali da invalidare le operazioni. La decisione della Corte si riferisce ai due singoli casi, ma è un precedente che potrebbe portare alla paralisi delle procedure di pignoramento contro altri migliaia di debitori insolventi che decidessero di opporsi rivolgendosi ai tribunali. E’ scontato che molti faranno causa. Probabilmente anche in altre parti d’America, in attesa che la definizione a livello nazionale sia affidata alla Corte Suprema di Washington. Dovesse schierarsi con i mutuatari insolventi e contro il diritto delle banche al recupero legale della proprietà degli immobili, le ripercussioni sarebbero pesanti per i bilanci delle banche. La decisione ha colpito uno degli aspetti più delicati del processo di securitizzazione, che è l’atto finanziario con il quale i mutui immobiliari vengono trasformati in titoli: la cosiddetta «girata in bianco». Nella fretta di aggregare e vendere e poi ancora rivendere i mutui, molti dei documenti sono stati trasferiti senza la esplicita indicazione del nome dei nuovi titolari ai quali i mutui venivano ceduti. Malgrado le società dei servizi finanziari sostengano che la pratica è legalmente valida, il giudice Long ha stabilito che «queste girate in bianco non erano mai state registrate e non erano legalmente registrabili». Le banche avevano fatto ricorso contro questa decisione affermando di essere le legittime proprietarie dei mutui, ma non hanno convinto la Corte Suprema. Il giudice Ralph Gants ha ribadito nel verdetto che le banche «hanno mancato di produrre la richiesta dimostrazione che esse sono le detentrici dei mutui al tempo del pignoramento». La portavoce della US Bancorp ha detto che il giudizio «non ha un impatto finanziario» sulla compagnia, mentre la Wells Frago non ha ancora commentato. L’American Securitization Forum, gruppo che rappresenta 330 società finanziarie, ha comunicato che «resta fiduciosa sul fatto che i trasferimenti delle securitizzazioni sono validi e possono essere legalmente utilizzati nei pignoramenti».