Bianca Carretto, CorrierEconomia 10/01/2011, 10 gennaio 2011
AUTO. GLI USA RITORNANO AL VOLANTE
Il Salone di Detroit che si inaugura oggi apre simbolicamente il nuovo decennio dell’industria automobilistica, dopo una delle crisi più devastanti. Il 2010 è stato il peggiore degli ultimi 14 anni: in Italia con 1.960.282 immatricolazioni si è visto un calo del 9,2%sul 2009. In tutta Europa le vendite si sono fermate a circa 12.900.000 unità (-5,6%). Negli Stati Uniti, invece, con 11.590.000 vetture (10.431.000 nel 2009) le vendite sono cresciute dell’ 11%. La crisi ha creato una divergenza di andamenti nelle immatricolazioni tra Cina, India e Brasile da un lato ed Usa, Europa e Russia dall’altro. Il trend si dovrebbe stabilizzare con valori diversi. Un solo esempio: nel 2009 in Cina si sono venduti 13.640.000 veicoli (+46,2%), pari a 4.260.000 vetture che corrispondo alle vendite assorbibili nel solo Giappone. Il Salone si apre all’insegna della speranza. In Italia il primo trimestre del 2011 sarà ancora negativo, ma dal secondo dovrebbe partire una ripresa che potrebbe permettere di chiudere l’anno con le stesse unità vendute nel 2010, senza nessun ulteriore calo. Strategie e tendenze verranno svelate nella prima manifestazione dell’anno. In evidenza la preferenza per le auto piccole, che nel 2009 ha rappresentato il 44,7%delle vendite mondiali. Anche negli Usa il mercato, spinto dalla crisi e dal costo del carburante, si è orientato verso il segmento medio basso e verso le vetture piccole. Questo panorama dovrebbe proprio favorire il gruppo Fiat — sono iniziate da due mesi in Usa le vendite della 500 — che ha iniziato il 2011 con una razionalizzazione dell’assetto aziendale, suddividendosi in due società quotate in Piazza Affari: Fiat spa (auto) e Fiat Industrial (veicoli industriali). Svolte Nell’anno appena trascorso John Elkann è stato nominato presidente di Fiat ed è stato presentato il piano industriale sino al 2014, con l’obiettivo per Fiat Chrysler di vendere 6 milioni di auto. Tra pochi giorni a Mirafiori ci sarà il referendum tra i lavoratori sul nuovo accordo; Sergio Marchionne vuole portare dagli Stati Uniti a Mirafiori una nuova piattaforma che servirà a produrre auto e suv di classe superiore sia con il marchio Jeep che Alfa Romeo. Un’architettura universale per i due gruppi, nata come base dell’Alfa Giulietta, che si è evoluta e perfezionata in Chrysler, per divenire la base delle vetture dei segmenti C e D. Il successore del Dodge Caliber sarà la prima applicazione del nuovo corso. A Detroit si vedrà la nuova ammiraglia Chrysler 300 (in Europa venduta con il marchio Lancia) e la Jeep Compass, ancora realizzate su pianali americani. Anche gli altri costruttori sono in fermento. La Ford, guidata da Alan Mulally, propone la prossima generazione della Kuga e la Focus elettrica. General Motors, capitanata da Daniel Akerson e forte del suo buon ritorno in Borsa, presenta la Chevrolet Sonic, la Aveo ed un pick up Sierra. Nel 2010 Volkswagen ha avuto una forte crescita grazie al marchio Audi. Giuseppe Tartaglione, presidente per l’Italia, conferma che «anche nel nostro Paese l’Audi ha stabilito un record, ha totalizzato, per la prima volta, il 3%di quota di mercato. Con gli altri marchi Vw, Seat e Skoda siamo arrivati ad immatricolare circa 227 mila auto, divenendo il primo importatore» . Nella sola Cina l’industria di Wolfsburg, investirà nei prossimi tre anni 6 miliardi di euro. Gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo sono stati superiori ai 5 miliardi di euro all’anno, 23 mila collaboratori sono coinvolti a livello mondiale. Nel centro californiano ERL, un punto di eccellenza per la ricerca sulla trazione elettrica, gli ingegneri stanno gettando le basi del concetto di E-Mobility, per la produzione di massa di veicoli elettrici. A Detroit si vedrà il prototipo EREV che monta un motore elettrico ed un piccolo generat o r e per la ricarica delle batterie. La scelta di abbassare il numero di piattaforme, con un risparmio di circa 1 miliardo di euro l’anno, è un altro elemento di sfida. Standard La standardizzazione dell’architettura e la diversificazione dell’abito dell’auto, sono la base su cui si fonda il nuovo pianale MQB Modularer QuerBaukasten (verrà utilizzato da quest’anno sull’Audi A3) che prevede motori montati trasversalmente e permette la costruzione di 60 modelli diversi. Per Bmw il futuro si vede nel cambio di trazione. Il modello a trazione anteriore, il primo per la casa tedesca , sarà il capostipite di una famiglia di auto che si adatterà anche alla Mini. Al Salone viene esposta la serie 6 cabrio, la potente coupé M ed un concept della futura Mini di dimensioni più contenute, che rafforzerà lo sviluppo di questo modello che in Italia ha totalizzato nel 2010, 18.043 pezzi (+2,83%rispetto al 2009). Daimler ha raggiunto una produzione globale di 1,2 milioni di vetture (+20%) e sta sviluppando l’automobile di lusso del domani. Viene presentato lo studio F800Style, basato sulla piattaforma multipropulsore, capace di ricevere sia un motore elettrico con pile a combustibile sia un sistema di trazione ibrida ricaricabile, senza ridurre l’abitacolo. L’accordo con Renault/Nissan favorisce lo sviluppo congiunto di vetture, per aumentare la produzione e ridurre costi. Toyota continua la ricerca di fonti di energia alternative come le celle di combustibile a idrogeno per consolidare la supremazia della Prius. Il gruppo coreano Hyundai/Kia, autore dello storico sorpasso nelle vendite europee su Toyota, è oggi il costruttore asiatico numero uno, con una quota del 4,5%di mercato, e annuncia a Detroit la coupé compatta Hyundai Veloster. Kia esporrà un crossover KV7, avveniristico, con ali di gabbiano e sedili che ruotano di 360 gradi.
Bianca Carretto