Elvira Serra, Corriere della Sera 10/01/2011, 10 gennaio 2011
DAI CICLONI ALLA CONTAMINAZIONE DEI CIELI. MILLE IPOTESI PER LE «PIOGGE» DI UCCELLI — I
dietrologi hanno compilato la lista. Trentadue episodi di pesci e dodici di uccelli tra dicembre e gennaio. L’elenco attraversa il mondo, dal Perù alla Nuova Zelanda, dall’Italia alle Filippine, da Haiti alla Svezia, dall’Australia al Vietnam. Sono bastate le cronache dei cinquemila merli dalle ali rosse e dei diecimila pesci tamburo trovati morti in Arkansas per scatenare collegamenti e interpretazioni scientifiche o catastrofiche, inattaccabili o fantasiose. Anche da noi. Dove la recente pioggia di 800 tortore (una dozzina soltanto ieri a San Cesario, nel Modenese) ha autorizzato studiosi e neofiti a discettare sul tema.
La comunità scientifica
«Sono tutti eventi slegati tra loro, uniti da una sorta di forzatura inconscia dovuta, forse, al clima natalizio» , esordisce Alessandro Montemaggiori, ornitologo all’Istituto di ecologia applicata di Roma. Per lui gli episodi statunitensi vanno collegati a fenomeni atmosferici di tipo ciclonico (come peraltro fa il blog esoterico OfScarabs, che ricorda la serie di scosse sismiche registrata in Arkansas nelle ultime settimane, salvo poi collegarla agli Ufo!). Montemaggiori spiega: «Nel caso dei merli potrebbe essersi trattato del passaggio di un tornado su un "dormitorio": questo giustifica i grandi numeri e il fatto che gli uccelli avessero lacerazioni interne. Quanto alle nostre tortore, al 90%si è trattato di avvelenamento: hanno un impatto forte sulla vita sociale e si tende a eliminarle, ma l’iter burocratico per l’autorizzazione è lungo, così c’è chi accorcia i tempi...» . Alcuni esperti hanno parlato di uno spostamento troppo repentino del polo magnetico, che creerebbe confusione. Ma l’ornitologo insiste: «Il cambiamento dei poli magnetici è naturale e gli uccelli si adattano. Tant’è che anticipano o tardano le migrazioni in base alle variazioni climatiche, se necessario decidendo di fermarsi in un luogo. Resto dell’idea che questi episodi sono un effetto degli sconvolgimenti climatici causati dal Niño» . Interviene anche il geologo del Cnr Fausto Guzzetti: «I tempi e le dimensioni degli spostamenti sono molto piccoli, non avvengono mai in modo così repentino che gli istituti di geofisica di tutto il mondo non riescano a misurarli. Non avrebbe senso che eventuali conseguenze cadessero su un gruppo di animali, perché a Faenza sì e nel resto d’Italia no?» .
Astrologia e dintorni
Su Facebook tutte le chiavi di lettura hanno libertà di espressione. Alberto Crescitelli, musicista vegetariano studioso di filosofia vedica, ha accusato l’ «indecente contaminazione dei cieli da scie chimiche» . L’astrologo Antonino Anzaldi si è lanciato in una interpretazione del simbolismo sessuale maschile e femminile: «Pesci, uccelli ed api morenti: non potrebbe trattarsi di un monito di Gaia, della Natura, che si cambi registro, si smetta di inquinare oppure, oltre all’ambiente, ne andrà di mezzo anche la nostra facoltà procreativa e l’umanità sarà destinata all’estinzione?» .
Il sito Internet Godlike Productions chiama in ballo l’eclissi lunare dello scorso solstizio d’inverno, quando la luna è diventata rossa. Un chiaro — per loro — segno dell’imminente Apocalisse. «Secondo gli antichi l’eclissi è sempre stata messaggera di un sovvertimento— dice Laura Tuan, consulente della rivista Astra —. Nell’eclissi del 21 dicembre la luna era ancora in Gemelli e il sole in Sagittario, ed era opposta a Mercurio che si trovava già in Capricorno» . Insomma, per noi profani: «C’erano elementi riconducibili al volo, quindi agli uccelli, e all’acqua, quindi ai pesci. E quel rosso è un presagio negativo» .
Sarà. Delle piogge di animali si occupò lo scrittore americano Charles Fort quasi un secolo fa, nel «Book of the Damned» , il libro dei dannati. Se ne servì più che altro per dimostrare la contraddittorietà delle spiegazioni scientifiche. E una delle sue risposte più famose resta: «Io non credo a nulla di ciò che ho scritto» .
Elvira Serra