il Giornale 3/1/2011, 3 gennaio 2011
Il Giornale ha pubblicato la lettera scritta dal carcere da Angelo Izzo, uno dei colpevoli della strage del Circeo, alla moglie Donatella Papi, sposata a marzo dell’anno scorso
Il Giornale ha pubblicato la lettera scritta dal carcere da Angelo Izzo, uno dei colpevoli della strage del Circeo, alla moglie Donatella Papi, sposata a marzo dell’anno scorso. Si parla, tra l’altro, di religione e scienza, ma anche di amore: «Per me io e te faremo bip sempre, cioè le nostre anime si riconosceranno come si sono riconosciute ovunque», «Io amo, io ti amo e ora ti vedo. E so che ti vedrò sempre, anche dopo. Le tue parole d’amore sono bellissime. E le sento tutte mie, sono tue ma vengono da me e tornano a te, questo ci rende inestricabili. Ho compreso con te che l’amore non è solo passione bruciante, ma l’unione dei corpi, che è possibile solo se si uniscono gli spiriti ... come dici tu, sono le nostre due anime bianche», «Tanti dicono che è una follia temporanea, ma invece io penso che è un intreccio che rende inconcepibile anche solo il pensiero della separazione. Anche se nell’amore ci vuole un po’ di follia, di sogno, vero? So che a te piace. Io, tesoro, non c’è notte che non ti desidero e mai ci sarà, io non c’è momento che non vivo in attesa di te e mai ci sarà, io vivo e vivrò tutti i turbamenti e le follie che vuoi, ma mai diminuirà il bisogno di te. Dona, amore, sei tu, ti aspettavo da tutta la vita! Tu sei la mia principessa».