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 2010  gennaio 09 Sabato calendario

Mamma e papà diventano sui passaporti genitore 1 e 2 WASHINGTON — Dal prossimo febbraio, sulla domanda del passaporto americano non figureranno più i termini «madre» e «padre»

Mamma e papà diventano sui passaporti genitore 1 e 2 WASHINGTON — Dal prossimo febbraio, sulla domanda del passaporto americano non figureranno più i termini «madre» e «padre» . Madre verrà sostituito da «genitore uno» e padre da «genitore due» . Lo ha annunciato ieri il Dipartimento di Stato, scatenando gli applausi della sinistra e i fischi della destra nel mondo politico, e lasciando a bocca aperta il pubblico moderato. La misura è controversa perché la maggioranza dell’America, pur adattandosi alla crescente diversità tra i suoi tipi di famiglia— diversità che ha motivato questo ultimo provvedimento— rimane comunque contraria ai matrimoni gay. Nel tentativo di placare le polemiche, Brenda Sprague, la vicedirettrice dell’Ufficio passaporti del Dipartimento di Stato, ha asserito che la formula genitore uno e due rappresenta «un miglioramento» rispetto a quella madre e padre, «non un atto di political correctness» . «Le nuove tecniche riproduttive — ha spiegato la Sprague— ci mettono di fronte a situazioni inimmaginabili dieci o quindici anni fa. Non si tratta solo di essere sensibili ai diversi tipi di famiglia usando termini più neutri riguardo ai sessi, ma anche di essere più precisi» . Tra quelle favorevoli si è levata la voce di Jennifer Crisler, presidentessa del Family Equality council, una organizzazione gay. La Crisler, madre di due gemelli, ha dichiarato che si metterà sulla loro domanda di passaporto come genitore uno e la sua compagna si metterà come genitore due. «Sono termini più comprensivi, madre e padre aveva assunto un significato discriminatorio. Era ora che il governo riconoscesse le famiglie stabili diverse e le appoggiasse nel loro sforzo di avere dei bambini. Non siamo più cittadini di seconda classe» . Contro il Dipartimento di Stato si è invece scagliato il Family research council, un gruppo antigay. Tony Perkins, il suo presidente, ha sostenuto che la nuova terminologia «avanza la causa omosessuale e viola la legge sulla difesa del matrimonio, un istituto esclusivamente eterosessuale» . Perkins ha accusato il governo Obama di «prevaricazione» e ha chiesto al Congresso di intervenire: «Il Congresso deve riflettere la volontà popolare, che è contraria alle coppie gay e non vuole che esse allevino dei figli, e deve fare annullare il provvedimento» . Non è escluso che lo scontro sul «genitore uno e due» finisca in tribunale, come di solito in America sui problemi civili. Anche alcune Chiese si sono schierate per la conservazione della formula «madre e padre» dicendo che ricorreranno alla magistratura per ottenerla. Ennio Caretto ©