ALESSANDRO ALVIANI , La Stampa 8/1/2011, pagina 26, 8 gennaio 2011
“Investite nel caro estinto Non conosce la crisi” - Christian Haller potrebbe aver trovato la soluzione adatta a tutti gli investitori che considerano la borsa troppo rischiosa, i bond troppo incerti e i conti di risparmio troppo poco fruttuosi
“Investite nel caro estinto Non conosce la crisi” - Christian Haller potrebbe aver trovato la soluzione adatta a tutti gli investitori che considerano la borsa troppo rischiosa, i bond troppo incerti e i conti di risparmio troppo poco fruttuosi. Il suo prodotto garantisce infatti rendite fino al 10% in tempi ragionevoli e, soprattutto, un ritorno più o meno sicuro. Impossibile? Non proprio: Christian Haller è attivo in un settore che non conosce crisi e che non la conoscerà mai, perché nessuna bolla immobiliare, nessuna ondata speculativa e nessun terremoto nell’Eurozona potrà mai intaccarlo: quello della morte. Haller è il primo becchino che vuole finanziare la sua crescita ricorrendo ai mercati di capitali. L’imprenditore trentanovenne è a capo di un piccolo impero delle pompe funebri: «Haller Bestattungshaus» è la più grande società del settore nel ricco Land del BadenWürttemberg (Sud-Ovest della Germania), ha 14 filiali sparse tra Stoccarda e dintorni, organizza 750 funerali all’anno, ha fatturato 3 milioni di euro nel 2010 e vanta diversi riconoscimenti, tra cui l’ International Funeral Award , una sorta di Oscar del settore, vinto nel 2009 nella categoria «miglior sito». Numeri ragguardevoli, che però non gli bastano: in tempi in cui in Germania il settore delle pompe funebri low-cost conosce un vero e proprio boom, Haller vuole crescere, creando entro fine anno altre 5-6 filiali nella regione intorno a Stoccarda. E, per riuscirci, ha deciso di emettere dei «Genussrechte» (diritti di godimento), titoli che assicurano una partecipazione agli utili della società. L’investimento minimo è di 25.000 euro. In cambio, Haller promette una rendita del 4% per almeno cinque anni a partire dal primo anno, che può arrivare fino al 10%, grazie a una componente variabile legata al fatturato raggiunto dalle nuove filiali. Tradotto: più decessi, più funerali, più introiti per la società di pompe funebri, più ricavi per gli investitori. Un business macabro? «Se così fosse non si dovrebbe più investire neanche nei titoli delle case automobilistiche, visto che uno può avere un incidente d’auto, o in quelli delle società farmaceutiche, che fanno profitti con le disgrazie altrui», ribatte al telefono Haller. Certo, per gli investitori un margine di rischio resta. Potrebbero infatti perdere completamente i loro soldi, se le nuove filiali dovessero andar male. Al momento, però, Haller non ci crede. Si tratta di un investimento «sicuro», ricorda. Un argomento che userà anche coi potenziali investitori: i primi due li incontrerà lunedì. Gli altri seguiranno a breve: in un solo giorno ha già ricevuto una dozzina di mail da persone interessate. Ma chi investe sul business del trapasso? Haller preferisce non fornire dettagli, limitandosi a una frase: non si tratta di persone che vogliono far fruttare la loro pensione, ma di gente facoltosa che punta a diversificare i propri investimenti. In ogni caso la cerchia dei titolari dei Genussrechte resterà limitata: non più di 20, come impone la Consob tedesca per questo genere di operazioni. L’obiettivo della società è raccogliere almeno 500.000 euro. Resta da capire quanti accoglieranno la scommessa. Alcuni analisti sono convinti che il modello verrà presto ripreso anche da altre pompe funebri concorrenti. I numeri che Christian Haller cita a memoria sono dalla sua parte: «Secondo le statistiche a Stoccarda i decessi cresceranno del 20% entro il 2015», spiega. A Böblingen, una città a una ventina di chilometri dalla capitale della Mercedes e della Porsche, l’aumento sarà del 40%. «È proprio a Böblingen che vogliamo aprire una delle nuove filiali».