Lidia Ravera, L’Unità 7/1/2011, 7 gennaio 2011
È dall’età di 15 anni che mi domando: che cosa impedisce a chi si propone, come obbiettivo politico, una società dove il divario fra ricchi e poveri non sia esagerato, di indossare un pullover caldo e leggero? A cominciare è stata mia madre, apostrofando me e mia sorella con la frase “Andate a fare la rivoluzione col golfino di cachemire”, in tono di somma riprovazione
È dall’età di 15 anni che mi domando: che cosa impedisce a chi si propone, come obbiettivo politico, una società dove il divario fra ricchi e poveri non sia esagerato, di indossare un pullover caldo e leggero? A cominciare è stata mia madre, apostrofando me e mia sorella con la frase “Andate a fare la rivoluzione col golfino di cachemire”, in tono di somma riprovazione. 40 anni dopo, Berlusconi, si rivela maestro nella medesima scuola di pensiero: il comunista onesto dovrebbe presentarsi in società in costume da straccione. Acrilico infeltrito o tuta fangosa. Mi chiedo se si tratta di una precauzione bellica (vorrebbe un nemico riconoscibile) oppure di una questione di etica/estetica: chi ha a cuore le sorti degli ultimi, si imponga le medesime privazioni! Per chi volesse disintossicarsi dal cachemire consiglio l’acquisto di quello made in China. 30 euro il pezzo!