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 2011  gennaio 07 Venerdì calendario

STADI DEL QATAR FIRMATI BERLINO

Tutti si sono stupiti, o indignati, quando i mondiali di calcio del 2022 sono stati assegnati al Qatar. Giocare a pallone con 50 gradi all’ombra? I tedeschi, invece di protestare, sono già al lavoro per costruire gli stadi, e ben altro ancora. Anzi, erano in stretto contatto con l’emirato prima della controversa decisione e, probabilmente, sottobanco hanno anche agito per favorire il Qatar, un paese vasto quanto metà della Sicilia, circa 11 mila chilometri quadrati.

Per la Germania di Frau Merkel un affare da 50 miliardi di euro nei prossimi vent’anni.

Il primo contatto è avvenuto nel 2006 durante i campionati del mondo vinti dagli azzurri in Germania. Gli arabi rimasero impressionati dalla perfezione degli impianti sportivi tedeschi, dal rivoluzionario stadio di Monaco a quello di Dortmund, e chiesero se era possibile realizzare qualcosa di simile a casa loro. A noi andò il titolo di campioni, i tedeschi si consolarono con gli affari. Certamente i nostri stadi non possono destare ammirazione.

L’emiro del Qatar, Mohammed bin Hamad bin Khalifa Al-Thani, è entrato nella Hochtief, il grande complesso edilizio tedesco, con una quota del 9,1%, impedendo la scalata da parte della spagnola Acs: un salvataggio che ha favorito la collaborazione con Berlino. Un patto suggellato in una cena con la Cancelliera Merkel, tra l’emiro e il capo della Hochtief, Herbert Luetkestrakoetter.

Al-Thani ha precisato che non ha nulla contro le imprese spagnole, ma la mentalità tedesca è molto vicina a quella del suo paese: «Siamo più simili di quanto si possa immaginare». Noi ammiriamo l’efficienza tedesca e la precisione, ha aggiunto, fra noi basta una stretta di mano, senza badare ai contratti scritti. «In Qatar c’è la tradizione di rispettare la parola data, come da noi in Germania», commenta Elmert Los, che dirige la sezione esteri della Hochtief. Ma capita spesso che dall’emirato telefonino al venerdì sera, chiedendo un incontro per domenica mattina. Una richiesta a cui non si può dire no. «Per realizzare quel che abbiamo fatto in Qatar nell’ultimo anno, occorrerebbero tre anni in Germania», spiega Los.

Da più di un anno lo studio dell’architetto Albert Speer, figlio di Albert Speer, l’architetto di Hitler, è al lavoro per progettare gli stadi del 2022, almeno otto sui dodici previsti. I tedeschi hanno sviluppato il sistema per raffreddare gli impianti grazie all’energia solare. Gli stadi sono completamente coperti, ma il tetto si aprirà poco prima che inizi il gioco. Per almeno due ore, calciatori e spettatori potranno godere di una temperatura sui 25 gradi. Alcuni stadi saranno costruiti in modo da poter essere smontati dopo il campionato del mondo, per essere rimontati in proporzioni più ridotte altrove. L’emiro intende donarli ad altri paesi in via di sviluppo.

Ma i progetti vanno oltre i giochi: Al-Thani intende trasformare il Qatar in un paese all’avanguardia entro il 2030 e ai tedeschi viene riservato un ruolo strategico. Diverse ditte sono all’opera per costruire il più grande centro commerciale al mondo, lungo 8 chilometri, sulla Barwa Commercial Avenue, e un gigantesco ponte che unirà il Qatar al Bahrein. In vent’anni l’emirato avrà strutture modernissime, da autostrade ad ospedali a centri residenziali: tutti ideati e costruiti dalle imprese della Repubblica Federale.