Fabio Cavalera, Corriere della Sera 06/01/2011, 6 gennaio 2011
IN CARCERE PER DROGA IL POMPIERE-EROE DEI GIORNI DEL TERRORE —
La medaglia d’oro, il vigile del fuoco Simon Ford, se la conservava sul tavolo della sua casa nel Surrey, in mezzo a 110 chili di cocaina, divisa in tanti panetti avvolti nella carta plastificata e impermeabile. L’aveva guadagnata, quella onorificenza, per essere stato, il 7 luglio 2005, fra i primi coraggiosi soccorritori in Tavistock Square, dove un terrorista si era fatto saltare in area sul bus numero 30 provocando 13 morti e parecchi feriti. I l c a p o d i Scotland Yard in persona lo aveva menzionato fra gli eroi di quella drammatica giornata perché aveva rischiato la vita. Un premio meritato. Era lì, la medaglia d’oro, sommersa dalla droga recuperata, di notte, sulla spiaggia di Hythe, nel Kent, dove trafficanti in gommone l’avevano scaricata e Simon Ford con un complice, un lottatore, l’aveva recuperata e poi sistemata nel rifugio di campagna, non distante dal mare, che si era conservato pensando che mai lo avrebbero disturbato nella quiete della contea del Surrey e di Chertsey, quindicimila borghesi che risiedono a trenta chilometri da Londra. Ma un giorno la polizia, che stava alle calcagna di una gang internazionale guidata da un distinto signore che viaggiava in Ferrari e Bentley con targhe personalizzate e messa sul chi va là dai continui incontri del valoroso «firefigther» Simon Ford, atletico quarantenne, con il ricco mister Eyad Iktilat, il playboy di origine arabo-israeliana con Ferrari e Bentley, dunque la polizia è entrata nella residenza del Surrey e ha scoperto che l’eroe del 7 luglio era fra gli insospettabili burattinai di una combriccola di delinquenti che importavano quintali di polvere bianca dalla Colombia, la affidavano a piccoli spacciatori nella zona londinese di Soho e ne ricavavano fortune da investire in azioni, terreni e ville in Spagna, in India e a Dubai. Oltre che fuoriserie e barche. Era talmente disonorevole la storia del prode vigile del fuoco in servizio a Londra negli attimi di terrore succeduti agli attentati terroristici che per un paio di anni è rimasta sepolta. Si sapeva che nel febbraio del 2008 trentatré individui per niente raccomandabili erano finiti intrappolati nella «operazione Eaglewood» ma di Simon Ford e delle avventure di cui risultava attore protagonista non vi era traccia. Sennonché, ieri, in tribunale è venuto fuori tutto, compresa la condanna a 14 anni del medagliato d’oro. Simon Ford si era lasciato tirare dentro dalla compagnia di trafficanti che amava le macchine di lusso un po’perché all’indomani dello choc del 7 luglio il sistema nervoso gli era andato in tilt e aveva cercato «rimedio» nella coca, un po’perché non gli era servito molto tempo per capire quale massa di denaro gli poteva passare per le tasche. Così si era venduto la sua fama per unirsi in società con il playboy arabo-israeliano, il quale aveva nei pressi della stazione di Paddington, sotto le insegne della «Royal Oak Taxis» , l’hub della droga e del riciclaggio. La roba arrivava al largo delle coste inglesi, i corrieri la caricavano sui gommoni e gettavano i sacchi (impermeabilizzati) a poche decine di metri dalla costa. Poi ci pensava l’eroe, che asciugava i pacchi sul tavolo di casa nel Surrey, quello dove la polizia ha pure scoperto la medaglia impolverata di cocaina, e partiva per Londra con il bagaglio. Era tutto organizzato a meraviglia. Alla «Royal Oak Taxis» avvenivano pure i pagamenti in contanti dei referenti inglesi ai balordi sudamericani. C’era pure un’attività collaterale di ripulitura immediata del denaro sporco: grazie a un amico, Jean Claude Frigeri, che gestiva agenzie di cambio valuta nelle principali vie del centro londinese, le sterline venivano trasformate in euro. Con un accorgimento: si usavano e consegnavano banconote da 500 euro affinché il peso complessivo della valigetta col contante non potesse dare nell’occhio. Avevano calcolato che un milione di sterline in banconote da 500 euro pesa solo 2 chili, mentre in banconote di piccolo taglio il peso è di 50 chili. Servizio completo. Banditi scrupolosi. Ma una fine ingloriosa per l’eroe Simon Ford.
Fabio Cavalera