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 2011  gennaio 06 Giovedì calendario

BERLUSCONI CONTRO I COMUNISTI «IN CACHEMIRE»: «NON SONO CAMBIATI, VOGLIONO FARMI FUORI» —

«Sono rimasti gli stessi con gli stessi pregiudizi, con lo stesso modo di fare politica. È vero, si sono imborghesiti, indossano capi firmati, scarpe fatte su misura, pasteggiano a caviale e champagne, ma sono sempre gli stessi» . Berlusconi parla dei comunisti italiani. Non per la prima volta ovviamente, ma aggiunge dettagli comportamentali, stilistici, della sua personale idea della categoria. Lo fa in collegamento telefonico con una trasmissione di Canale 5 e lo spunto viene offerto da un foto di Massimo D’Alema in vacanza a Sankt Moritz. «I comunisti ci sono, esistono eccome» , assicura. Non sono svaniti perché fanno vacanze lussuose o di charme, aggiunge. «Non è un cachemire che può cambiare il cervello e il cuore della gente. I nostri post-comunisti fanno finta di avere abitato su Marte e dicono anche di non essere mai stati comunisti, ma non hanno mai fatto i conti con il passato e con gli orrori di una ideologia spaventosa» . La parola comunista chiama l’altro concetto chiave della comunicazione di Berlusconi, i magistrati. E infatti poco dopo arrivano anche le toghe: «Come hanno sempre fatto, demonizzano l’avversario, cercando di farlo fuori, come fanno con me, utilizzando i magistrati a loro vicini, perché mi considerano un ostacolo da eliminare per arrivare al potere» . Il ritratto congiunto, toghe e comunisti, è anche un bicchiere mezzo pieno. Ammesso che cachemire e comunismo siano in contraddizione «gli italiani per fortuna non si riconoscono in questa sinistra, non sono io a non dare il potere alla sinistra, sono gli italiani» . Ancora sul tema: «Hanno pensato che bastasse cambiare il nome del partito per cancellare il passato, ma il trucco non ha funzionato perché sono sempre gli stessi. Una volta andavano nelle case del popolo, adesso frequentano i salotti più chic ma non hanno perso il vecchio vizio di mistificare la realtà» . «Mai! Posso giurarlo!» , è invece la risposta alla domanda se ha avuto in passato «una tresca» con una donna di sinistra. Il conduttore ha osservato che «la sua ex moglie, però, è diventata un’icona della sinistra» : «Su questo argomento— ha replicato Berlusconi — mi astengo» . «Che fantastico repertorio quello di Silvio. Anche oggi ci ha offerto un irresistibile refrain di vecchi cavalli di battaglia spompati. Peccato che non trovi mai la maniera di parlare dei problemi reali degli italiani, che sono tanti, a cominciare dalla disoccupazione a proseguire con le tariffe dei servizi, che aumentano senza sosta. Un magnifico sketch, in cui però mancava il classico dei classici: i comunisti mangiano i bambini» , ha commentato Antonio Misiani, della segreteria del Pd.
Marco Galluzzo