Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore 7/1/2011, 7 gennaio 2011
LE MINIERE NUOVA FRONTIERA DI SLIM
Che Carlos Slim abbia fiuto per gli affari, nessuno l’ha mai messo in dubbio. Con una fortuna personale di oltre 50 miliardi di dollari, il settantenne messicano ha scalato la classifica dei Paperoni, fino a conquistare il titolo di uomo più ricco del mondo. Il suo impero imprenditoriale, costruito dal nulla, è fondato soprattutto sulle telecomunicazioni – la sua America Movil è il maggiore operatore latinoamericano di telefonia cellulare – ma spazia dagli immobili alla grande distribuzione, dalle banche alle attivitè manifatturiere. Di fronte al rally sempre più scatenato delle materie prime, come poteva un uomo come Slim trascurare il settore minerario? Detto fatto. Minera Frisco, separata da Grupo Carso, la holding di famiglia del magnate, ha debuttato ieri sul listino di Città del Messico, salutata con un rialzo del 14%: una ciliegina sulla torta, perché dall’annuncio dello spin off, in agosto, Grupo Carso si era già apprezzato del 60 per cento.
Minera Frisco, che produce oro, argento, rame, zinco e piombo in Messico, non è un soggetto particolarmente rilevante nel panorama minerario. Tuttavia, c’è chi è pronto a scommettere che la sua quotazione è solo il primo passo verso la creazione di un nuovo colosso. Lo stesso Slim aveva espresso di recente l’intenzione di effettuare «grandi investimenti in Messico, restando al tempo stesso ovviamente aperto alla possibilità di espandersi in altri paesi».
Già da alcuni mesi, tuttavia, negli ambienti finanziari gira voce che il multimiliardario stia meditando il colpo grosso: una scalata a Fresnillo, altra società messicana, quotata anche a Londra e ben più potente di Frisco, poiché proiettata a diventare quest’anno il maggior produttore mondiale di argento. Nel 2011, quando il metallo si è apprezzato di oltre l’80%, Fresnillo già contendeva a Bhp Billiton il podio, con un output di 41 milioni di once (più 340mila once di oro, tanto per gradire). Certo, si tratta di un boccone davvero impegnativo: la sua capitalizzazione si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari. Ma per l’uomo più ricco del mondo potrebbe non essere un problema.