Varie, 5 gennaio 2011
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GianFerrari Claudia
• Milano 30 maggio 1945, Milano 24 gennaio 2010. Gallerista • «[...] ha donato le sue collezioni a Villa Necchi, a Milano, e al Maxxi di Roma, paladina degli archivi de gli artisti e figlia del celebre Ettore, protagonista della cultura italiana del Novecento che ebbe l’intuizione di istituire l’ufficio vendite della Biennale di Venezia. [...]» (Francesca Bonazzoli, “Corriere della Sera” 16/4/2009) • «[...] era impegnata [...] attraverso la sua attività di studiosa e di mercante d’arte a valorizzare l’opera degli artisti italiani, sia dei maestri storici del ’900, come Mario Sironi, Arturo Martini, Filippo De Pisis, Fausto Pirandello e Piero Marussig, sia dei giovani emergenti [...] era figlia d’arte. Suo padre, Ettore Gian Ferrari, aveva fondato nel 1936 l’omonima galleria, che Claudia dirigerà con lui a partire dal 1974 e dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1983, da sola, mentre sua madre, Alba, era figlia dello scultore Timo Bortolotti. Passionale e coraggiosa, negli acquisti si faceva guidare dall’istinto attenendosi sempre a una regola che le aveva insegnato il padre, quella di comprare solo ciò che si ama, non ciò che si pensa di vendere, perché così se poi non lo si vende almeno non si resta dispiaciuti. Nel 1990 aveva aperto a Milano in via Brera una seconda galleria la Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea e nel 1996 aveva chiuso lo spazio di via Gesù 19, dove la galleria aveva sede dal 1969, per inaugurare in via Fiori Oscuri 3 lo Studio di Consulenza per il ’900 italiano. Nel 2005 si era trasferita nel nuovo spazio in via Corridoni 41. Nel settembre 2009 aveva scoperto di avere un tumore al pancreas. Il cancro era una malattia che conosceva bene per averla già combattuta alcuni anni prima [...]» (Flavia Matitti, “l’Unità” 25/1/2010) • «[...] “Non ho figli e ho voluto che la parte più importante della mia vita finisse in un museo. E poi così ho un mio ritorno: ho fatto un piccolo passo per rimanere... nella storia” raccontava [...] annunciando la decisione di destinare le circa duecento opere della sua casa romana di Santa Maria Maggiore al MaXXI. [...] L’idea di preferire Roma alla sua Milano (“lì non hanno ancora un grande museo d’arte contemporanea”) le era venuta nel 2003. “I medici in quell’anno mi diagnosticarono un cancro - raccontava - così prima di partire per gli Usa per farmi curare decisi di fare testamento a favore dello Stato e del Fondo per l’ambiente italiano”. L´altra metà della collezione Gian Ferrari, la raccolta di lavori storici del Novecento, la gallerista l’ha infatti destinata alla sua città. Alla sede milanese del Fai a Villa Necchi Campiglio dal 2008 si possono ammirare capolavori come L’amante morta di Arturo Martini, il Ritratto di Casella di Giorgio de Chirico, la Famiglia del pastore di Sironi, i Morandi, i De Pisis. [...] Il padre Ettore aveva un’importante galleria, inaugurata nel 1936 nella storica sede di via Clerici a Milano con la collettiva “Prima rassegna delle donne italiane” cui partecipò anche la giovane Alba Bortolotti (figlia dello scultore Timo), che poi sposò. Invece di metterla subito “a bottega”, i genitori fecero studiare Claudia. Si laureò in Storia della critica d’arte con una tesi sul “Rapporto arte-società”. E nel 1974 eccola entrare nell’impresa di famiglia come co-titolare della galleria che intanto si era trasferito in via del Gesù. Alla morte del padre, si impegnò per valorizzare il patrimonio di famiglia. E si dedicò anche agli studi per rivalutare l’arte italiana tra le due guerre (“Novecento” come tendenza e non come periodo) allora schiacciata nella damnatio memoriae della cultura del Ventennio. Si deve anche alla Gian Ferrari la rivalutazione del lavoro di artisti come Mario Sironi, Arturo Martini, Filippo De Pisis, o Fausto Pirandello, del quale nel 1983 curò la prima antologica, stesso anno in cui la Gian Ferrari prese parte all’organizzazione della celebre mostra di Milano su “Il Novecento italiano”. Accanto alla storia, l’attenzione alla contemporaneità. E nel 1990 nacque in via Brera la galleria aperta sul presente: qui si sono tenute le prime personali in Italia di star come, tra gli altri, Julian Schnabel, Sean Scully, David Salle. [...]» (Carlo Alberto Bucci, “la Repubblica” 25/1/2010).