ANGELO AQUARO , la Repubblica 5/1/2011, 5 gennaio 2011
MICHAEL JACKSON, SUICIDIO O OMICIDIO? IN AULA L´ULTIMO THRILLER
L´ultimo Thriller di Michael Jackson dura meno di due minuti: neppure il tempo di una canzone. Ma meno di due minuti sarebbero bastati al Peter Pan del pop per iniettarsi la dose di "latte" che l´avrebbe spedito nel viaggio senza ritorno verso l´isola che, purtroppo, c´è. Conrad Murray, il medico venuto dai Caraibi, che prima di conoscere il divo era inseguito da una causa da 400 mila dollari per il fallimento della sua clinica di Las Vegas, scommette adesso su quei due minuti per salvare, se non proprio la faccia ormai perduta, quello che gli sta più caro. C´era una siringa rotta nella stanza da letto. La siringa con cui Michael Jackson avrebbe finalmente cercato di darsi pace: approfittando dell´unico momento di assenza del dottore.
Il cardiologo si presenta puntuale, alle 8.45 di Los Angeles, nell´aula della Corte Superiore di California, al 111 di North Hill Street, a meno di mezz´ora di auto dal castello da otto camere da letto al 110 di North Carolwood Hills, Beverly Hills, dove la mattina del 25 giugno 2009 vide morire con i suoi occhi Michael Jackson. Ucciso da che? E, soprattutto, da chi? La prima domanda ha da tempo una risposta: l´arma si chiama Profanol, un liquido anestetico dall´aspetto lattoso, che dovrebbe essere somministrato soltanto in clinica, e non in quel confetto rococò che sembra la camera da letto di Jacko. Ma la domanda a cui cercherà di rispondere l´udienza preliminare del processo che si è aperta ieri e durerà almeno un paio di settimane, vista la trentina di testimoni costretti a sfilare, è un´altra: chi è stato a somministrare la dose letale di quel farmaco comunque proibito come sonnifero?
Il medico giura che iniettò soltanto 25 milligrammi del "latte" che Jacko continuava a implorare: e per ucciderlo, dice, ce ne sarebbe voluto 5 volte tanto. Il viceprocuratore David Walgren, un duro vero, per ora è riuscito a incriminare il dottore per omicidio involontario. Per ottenere una condanna, dovrebbe adesso dimostrare che la sua "criminale diligenza" causò la morte del divo. Ma gli basterà sostenere di avere comunque delle prove perché il medico venga rinviato a giudizio.
Katherine Jackson, 81 anni, la matriarca della famiglia, rivolge al medico uno sguardo di fuoco, di quelli che terrorizzavano i Jackson Brothers, allevati proprio da lei nel segno dei Testimoni di Geova. Ci sono anche LaToya e Jermaine: ma i fan e curiosi davanti al tribunale, i cartelli non proprio beneauguranti per il dottore, sono pochini. C´è attesa per Joe, il padre-padrone. E soprattutto per Prince, il figlio che fu ammesso al capezzale di Michael, prima che il dottore rinunciasse ai tentativi di respirazione artificiale e lo spedisse in l´ambulanza per l´ultima, inutile corsa in ospedale.
La chiave sono quei 120 secondi: dalle 10.50 alle 10.52 del mattino del 25 giugno. Dieci minuti prima, alle 10.40, Murray cede, dice lui, e inietta di 25 milligrammi di Profanol. Che si aggiungono ai 2 milligrammi di lorazepam, ai 2 milligrammi di midazolam, agli altri 2 milligrammi ancora di lorazepam e ai 10 milligrammi di inutile Valium. Sono gli unici due minuti in cui Murray, dice, si alza per andare al bagno. Torna e Michael non respira già più. I tabulati telefonici dimostrano che l´allarme sarà dato quasi un´ora dopo. Ma è a quei 120 secondi che si aggrappa la difesa di J. Michael Flanagan, l´avvocato del cardiologo: sarebbero bastati a Jacko per iniettarsi il resto del Profanol. Dice l´avvocato che non sarebbe stata fatta neppure un´analisi dell´impronta trovata. Difesa e accusa da giorni si battono anche su chi sia titolato a concludere le analisi sul liquido, un test comunque "sperimentale" e "difficile".
Il "Thriller" continua e mamma Katherine non abbassa lo sguardo dal dottore. Tocca a lei, del resto, amministrare l´80 per cento dell´eredità. Jacko ha lasciato "soltanto" 237 milioni di dollari ma la festa è appena cominciata, l´album postumo, "Michael", appena uscito: chi tira fuori quest´ignobile storia del suicidio, è morto.