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 2011  gennaio 05 Mercoledì calendario

ESCORT, ECCO LA TELEFONATA DEL RICATTO A FINI

Una telefonata più che sospetta. Non non fu direttamente il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a ricevere, ma una persona a lui molto vicina. Tanto vicina da poter-gli riferire il messaggio. L’argomento: una donna avrebbe potuto sostenere – pubblicamente - che il leader di Fli aveva intrattenuto incontri sessuali a pagamento. Ed è su questa telefonata – dopo l’esposto presentato da Fini - che la procura di Roma ha aperto ieri un fascicolo d’indagine per tentata estrosione. Tra i reati ipotizzati dalla procura guidata da Giovanni Ferrara c’è anche la diffamazione. Dopo l’intervista rilasciata il 31 dicembre da Lucia Rizzo – in arte “Rachele” – al sito web 4minuti.it la vicenda arriva quindi in procura.
“ECCOLA QUA. Alta, filiforme, mora” è l’incipit dell’intervista online: “La misteriosa Rachele ha un nome. Si chiama Lucia Rizzo, ha 34 anni e dice di essere disposta a tutto pur di ristabilire la verità. Per giorni i giornali hanno rincorso affannosamente, dietro quel nome così nostalgico, la escort reggiana che sostiene di essere stata con il presidente della Camera Gianfranco Fini. E lei ha deciso di uscire allo scoperto dall’anonimato che la teneva misteriosamente coperta”. Lucia Rizzo sostiene che Fini l’avrebbe pagata in più occasione e che le avrebbe promesso il suo interessamento affinché partecipasse al Grande Fratello. “Rachele” però non mostra una sola prova a riscontro delle sue dichiarazioni. E la domanda allora diventa un’altra: perché decide di uscire allo scoperto proprio con 4minuti.it ? Il sito web assume la responsabilità di intervistare una donna che accusa la terza carica dello Stato: se Rachele avesse detto il falso, se non ci fossero prove di quanto afferma, la redazione e l’editore rischiano un danno pesantissimo. E l’editore è un europarlamentare dell’Udc.
Il sito 4minuti, che ha intervistato Lucia Rizzo, svelando per primo il volto e il nome di “Donna Rachele”, è appunto proprietà anche di Tiziano Motti, oggi eurodeputato Ppe eletto nel partito di Casini ma col marchio del berlusconiano doc. La sua parabola di venditore pubblicitario, che dal nulla in dieci anni costruisce un impero nel nord Italia, ricorda mutatis mutandis le origini del tycoon di Arcore. Dall’esordio musicale - niente complessini sulle navi da crociera ma deejay nelle discoteche della zona - alla sobrietà imprenditoriale, con palestra e piscina costruita sul tetto dell’azienda e convention con ospiti del calibro di Alfonso Signorini, Vittorio Sgarbi, Nina Moric, Aida Yespica e Elisabetta Gregoraci, direttamente dal “Billionaire”. Proprio come Berlusconi, prima di lanciarsi nella carriera politica ha puntato su editoria e giornalismo, fondando il sito 4minuti e rilevando Il Giornale di Reggio, dal 2008 venduto in allegato con il Giornale di Paolo Berlusconi. Da alcuni anni è Maurizio Costanzo il direttore editoriale della collana edita da Unimedia group - società controllata da Motti e dalla moglie Stefania Bigliardi - che confeziona guide ai servizi e ai diritti del cittadino (Guida del cittadino, Guida più e Noi cittadini) in oltre 400 Comuni di Lombardia, Emilia e Triveneto. Diciotto milioni di euro il fatturato annuo, 250 i dipendenti, decine le cause con clienti ed ex dipendenti. Una delle quali ha originato la nuova inchiesta della Procura di Reggio che vede Motti indagato per calunnia ai danni di un suo ex capo vendita: avrebbe fabbricato false accuse nei suoi confronti, già smentite dai colleghi di lavoro, per legittimarne il licenziamento. Alcuni Enti patrocinanti e collaboratori, come Antonio Lubrano, si sono sfilati alla vigilia delle elezioni europee del 2009. Resta solida invece l’amicizia col piduista Fabrizio Trecca, che lo ospita nella trasmissione di Rete4 Vivere meglio. L’avventura nell’editoria locale nasce nel 2004 con l’acquisto del quotidiano Ultime notizie poi trasformatosi ne Il Giornale di Reggio. Al grande battage associa nomi di assoluta indipendenza, affidando la direzione a Nicola Fangareggi, ex Gazzetta di Reggio e fondatore del primo sito regionale, www.emilianet.it .
MA I BUONI propositi lasciano il passo al patto d’acciaio con Il Giornale di Paolo Berlusconi per la vendita dei quotidiani in abbinamento dall’inizio del 2008: Fangareggi lascia dopo tre mesi. L’anno seguente arriva la scontata candidatura alle europee e le 18mila preferenze che gli assicurano il seggio a Bruxelles. Altra stranezza: l’editore amato dai berluscones, che non ha mai frequentato gli ambienti cattolici, viene eletto nelle fila dell’Udc. Il Pdl gli aveva preferito Chiara Sgarbossa, ex meteorina del Tg4. Per Motti finora nessuna notorietà legata alla sua attività parlamentare, ma dopo l’intervista rilasciata da donna Rachele a 4minuti.it , che il suo peso politico ce l’ha eccome, il suo nome lo ricorderanno in tanti.
(ha collaborato Stefano Santachiara)