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 2011  gennaio 05 Mercoledì calendario

HELGA, QUANDO L’SVP DIVENTA DETERMINANTE _

Di lei, la combattiva senatrice della Val Pusteria, si dice sia l’ago della bilancia in due commissioni cruciali per la maggioranza: la bicamerale per il federalismo, cui è appeso il destino della riforma cara al Carroccio, e la commissione Finanze al Senato, altro snodo fondamentale per il programma di governo.

A ben guardare, però, le prossime mosse di Helga Thaler Ausserhofer, classe 1952, una dei leader della corrente moderata e maggioritaria della Südtiroler Volkspartei, peseranno soprattutto sulla seconda. Dove i numeri al momento (escludendo dalla conta il senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi) segnano 12 per la maggioranza e 11 per l’opposizione. Sempre che il presidente, il finiano Mario Baldassarri, si allinei ai compagni del terzo polo. Se così fosse il voto della senatrice diverrebbe sì l’ultima chance dell’opposizione per provare ad agguantare il pareggio che al Senato equivale a una bocciatura. «Nessuno - avverte però il suo collega di partito, il deputato Karl Zeller - può dire che voteremo sempre con l’opposizione o con la maggioranza. Il nostro sì dipende dai singoli provvedimenti».

Come dire: mani libere sul futuro. Almeno nella commissione presieduta da Baldassarri. Perché nella bicamerale per il federalismo la situazione sembra tranquilla. «Sarebbe paradossale - spiega Michaela Biancofiore (Pdl), trentina doc - che la Thaler fosse ago della bilancia di una commissione in cui è entrata in quota Pdl e dopo aver votato finora sempre con noi». Tanto più, aggiunge la coordinatrice del Pdl in Trentino, «che nessun governo è più autonomista del nostro». Insomma, nessuna nube all’orizzonte per la Biancofiore che pure non risparmia una stoccatina alla Thaler. «È una persona preparata e capace di profittare dei momenti di debolezza dei governi quando si trovano in difficoltà».

Insomma, la scaltrezza non sembra far difetto alla senatrice. Che in Parlamento approdò per la prima volta nel 1992 eletta alla Camera per poi passare stabilmente a palazzo Madama dalla successiva legislatura. Dove, nel 2001, fu tra le artefici del gruppo per le autonomie anche grazie all’amicizia con il senatore a vita Giulio Andreotti. «La nostra è una squadra molto tecnica - racconta l’ex segretario della Svp e deputato Siegfried Brugger -. Io e Zeller siamo avvocati e ci occupiamo della parte legislativa e del lavoro sugli emendamenti. Helga è impegnata più sul fronte fiscale e sulle professioni».

Una paladina delle categorie, dunque, che vanta una buona sintonia con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. «Hanno lo stesso approccio - continua Brugger - più attento alla pratica del fisco che non alla teoria». E Brugger la conosce bene. «Veniamo dalla stessa zona della Val Pusteria ed Helga ha portato con sé le sue origini, ma ha saputo adattarsi a Roma. È una tosta e molto brava». Al punto che, quando Maurizio Gasparri propose il suo nome in quota Pdl per la bicamerale sul federalismo, come risposta alla domanda di rappresentanza avanzata dalla Svp, nessuno oppose resistenza. «Noi abbiamo anticipato l’anno scorso il federalismo fiscale - prosegue Brugger - e l’applicazione è già molto avanzata nelle due province autonome. Se non ci saranno questioni specifiche noi possiamo votare i decreti». Lo stesso ritornello scandito da Zeller. «Il nostro compito è soprattutto quello di garantire il coordinamento con la nostra legislazione recependo la riforma con norme di attuazione dello statuto. Finora Helga nella bicamerale ha sempre votato con la maggioranza e credo continuerà a farlo».