Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 05/01/2011, 5 gennaio 2011
«FECE PRESSIONI SUL PRESIDENTE LULA», NUOVA BUFERA SU CARLA BRUNI —
Bruno Berardi è un signore di 58 anni. Ne aveva 25 quando le Brigate rosse, il 10 marzo 1978 a Torino, uccisero suo padre Rosario, maresciallo di polizia. Da quel giorno il signor Bruno non ha più smesso di lottare e oggi è presidente dell’Associazione familiari delle vittime del terrorismo. Ieri pomeriggio, ospite di SkyTg24, Berardi ha rivelato di aver avuto un incontro, alla fine del 2008, con Carla Bruni, la première dame dell’Eliseo, terza moglie del presidente francese Sarkozy. «Fu lei a intervenire presso il presidente Lula a favore di Cesare Battisti, affinché il terrorista dei Pac non venisse estradato in Italia» , ha dichiarato il figlio del maresciallo ammazzato dalle Br. «La incontrai per il caso di Marina Petrella (la brigatista "Virginia"condannata all’ergastolo dalla magistratura italiana, mai estradata dalla Francia "per ragioni umanitarie"legate alle sue condizioni di salute, ndr). Io avevo portato con me a Parigi le fotografie di tutte le persone ammazzate dalla Petrella e da Cesare Battisti. Volevo mostrarle alla Bruni, proprio per farle capire quanto sentita fosse in Italia la questione legata all’estradizione dei due terroristi rossi. E la signora mi garantì quel giorno che mi avrebbe detto tutta la verità» . Bruno Berardi ieri era in piazza Navona a manifestare per l’estradizione di Battisti e dice che ci tornerà anche sabato prossimo con la sua associazione, per non dare tregua all’ambasciata del Brasile. «Io non ho la registrazione di quanto accadde quel giorno del 2008 a Parigi, ma mi assumo tutta la responsabilità di quello che sto dicendo. Carla Bruni mi raccontò di aver telefonato lei stessa al presidente brasiliano Lula perché non estradassero Battisti, chiedendoglielo come favore personale. E mi pregò anche di non dire mai nulla a nessuno del colloquio tra me, lei e il segretario del presidente Sarkozy che, mentre noi parlavamo, mi contattò per telefono. Mi mise anche a disposizione l’autista dell’Eliseo per portarmi in giro per Parigi e in macchina mi disse tutte queste cose. Io finora ero rimasto in silenzio perché speravo che cambiasse qualcosa, ma ora che tutte le speranze sembrano perdute...» . Una bomba, il racconto di Berardi. Che rischia di scatenare un nuovo caso diplomatico. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è cauto: «La signora Sarkozy ha sempre detto l’opposto, ha sempre negato. Certo, se avesse avuto davvero un’influenza sul caso Battisti non avrei riguardi a censurare il suo comportamento» . E Daniela Santanchè, sottosegretario per l’Attuazione del programma: «Considero Carla Bruni un cittadino come un altro, non è il presidente della Repubblica, risponderà perciò alla propria coscienza. Però se è vero quello che ha fatto, e sottolineo se è vero, si vergogni» .
Fabrizio Caccia