Varie, 4 gennaio 2011
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Colom lvaro
• Guatemala City (Guatemala) 15 giugno 1951. Politico. Socialdemocratico. Presidente del Guatemala (dal 2007) • «[...] Ingegnere e imprenditore tessile, candidato dell’Unione nazionale della speranza (Une) [...] si è imposto al ballottaggio [...] 53% dei voti contro il 47% dello sfidante di destra, l’ex capo dell’intelligence dell’esercito, il generale in ritiro Otto Perez Molina [...]» (“Corriere della Sera” 6/11/2007) • Nel 2009 fu diffuso un video in cui l’avvocato Rodrigo Rosenberg, assassinato, lo accusava di essere il mandante del suo delitto. La Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala creata dalle Nazioni Unite stabilì poi che era innocente: «[...] Rodrigo Rosenberg, un legale di successo, laureato ad Harvard, avrebbe pianificato la sua stessa morte, assoldando un sicario, per far ricadere la colpa sul presidente Colom, che riteneva più o meno direttamente responsabile dell’omicidio di due clienti, padre e figlia, con la quale era fidanzato. Convinto che quel delitto sarebbe rimasto comunque impunito, avrebbe deciso di orchestrarne un altro, scegliendo se stesso come bersaglio, e registrando, prima dell’arrivo dell’assassino, un drammatico messaggio in cassetta: “Se state guardando questo video — diceva l’avvocato alla telecamera — è perché io, Rodrigo Rosenberg Marzano, sono stato ucciso dal segretario privato della presidenza, Gustavo Alejos, e dal suo socio Gregorio Valdez, con l’approvazione del signor Álvaro Colom e di Sandra de Colom”. L’11 maggio 2009 Rosenberg era in una bara, l’atto d’accusa postumo era già in mondovisione attraverso YouTube e buona parte del Guatemala si reputava in mano a una banda di criminali. Le piazze della capitale si riempirono di manifestanti che chiedevano le dimissioni del presidente e di tutto il suo entourage, ma anche di sostenitori di Colom che ne sostenevano invece l’innocenza. I motivi per i quali l’avvocato guatemalteco abbia deciso di morire pur di incastrare il capo di Stato sono ancora confusi, ma del complicato piano la commissione guidata da Carlos Castresana avrebbe trovato le prove nei tabulati dei telefonini. Secondo la ricostruzione, Rosenberg avrebbe dapprima contattato i cugini della sua prima moglie, gli imprenditori Francisco José e José Estuardo Valdes Paiz, e spiegato loro che era vittima di un ricattatore e che intendeva farlo eliminare. Insomma, aveva bisogno di un sicario. I due fratelli contattarono il capo dei servizi di sicurezza della loro compagnia farmaceutica, Nelson Wilfredo Santos Estrada, offrendo 40 mila dollari a chi si fosse incaricato del delitto. Senza saperlo stavano commissionando l’omicidio di Rodrigo che, nel frattempo, si era procurato due telefonini: uno gli serviva per comunicare con il o i killer, e l’altro per autoinviarsi messaggi minatori. Un piano quasi perfetto. I sicari hanno rispettato meticolosamente l’impegno, senza accorgersi di essere intercettati però da alcune telecamere disposte nel punto in cui aspettavano l’arrivo in bicicletta della vittima designata. Rodrigo Rosenberg avrebbe messo fine così alla sua vita e a una depressione, legata— pare— alla morte della madre, alla perdita della custodia dei figli e ai sensi di colpa per l’uccisione della sua nuova ragazza, Marjorie Musa, e del padre di lei, Khalil. Proprio quest’ultimo aveva accettato, su consiglio dell’avvocato, un posto nella direzione di una banca privata, sponsorizzata dal governo. Un suggerimento fatale, giacché Khalil e la figlia erano stati misteriosamente eliminati poco dopo e le indagini sulla loro morte segnavano inesorabilmente il passo. “Se sarò ucciso anch’io— denunciava Rosenberg nel video —, è perché io non possa dimostrare che questi omicidi sono collegati all’attività di riciclaggio della banca”. Tutto, apparentemente, tornava. Le minacce, il movente, imandanti, il loro consapevole obiettivo: “Ma quel video non è una prova, è soltanto una denuncia» sentenzia [...] la commissione internazionale che ha dipanato l’intrigo e scagionato il presidente. [...]» (Elisabetta Rosaspina, “Corriere della Sera” 14/1/2010).