Varie, 4 gennaio 2011
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Miotto Matteo
• Thiene (Vicenza) 1 aprile 1986, (Afghanistan) 31 dicembre 2010. Alpino • «“Mi hanno colpito”. Sono state queste le ultime parole di Matteo Miotto, il caporalmaggiore della Julia ucciso [...] in un avamposto militare italiano nel Gulistan. Ucciso non da un cecchino isolato, ma durante un vero e proprio scontro a fuoco con un gruppo di “insurgents” afgani che avevano attaccato il “Cop” (Combat Outpost) difeso da un plotone di soldati italiani [...] è stato colpito con un fucile di precisione (un Dragunov sovietico degli anni Cinquanta) dopo aver raggiunto un altro soldato italiano che era di guardia sulla torretta del Cop. Lui era di “pronto impiego”, quando sente gli spari e capisce che l’avamposto è attaccato si precipita sulla torretta, rispondendo al fuoco. Si alterna con il suo compagno, uno spara l’altro si abbassa e viceversa. Mentre si sta accucciando per ripararsi viene colpito da un proiettile tra il collo e la spalla sinistra. Lo scontro a fuoco dura circa mezzora, i soldati italiani usano fucili e mitragliatrici, viene richiesto l’intervento di un aereo americano che sgancia una bomba sui ribelli afgani, quattro di loro restano a terra, colpiti a morte, gli altri fuggono. [...]» (Alberto Flores d’Arcais, “la Repubblica” 6/1/2011).