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 2011  gennaio 04 Martedì calendario

PIANTE E FIORI, IL CATALOGO E’ QUESTO

Sorprendenti, strane, belle, piccolissime o giganti. Ogni anno in media vengono scoperte 2000 nuove specie di piante, che alimentano quell’ «inventario del mondo vegetale» che, secondo i calcoli più aggiornati, conferma il numero di 300 mila specie esistenti, lasciandone però 260 mila in dubbio. L’ultimo «censimento» di piante da fiore, conifere, felci, muschi è stato realizzato alla fine del 2010 dal Missouri Botanical Garden (Usa) e dai Royal Botanic Gardens di Kew (Gb), che hanno annunciato il completamento della Plant List. Nel dettaglio, sono stati presi in considerazione un milione e 250 mila nomi scientifici. Si tratta di un catalogo di tutte le specie di piante conosciute al mondo: uno strumento essenziale per il monitoraggio e la conservazione. Sono stati accolti appunto 300 mila nomi di specie (29%) e circa 480 mila sinonimi di queste specie (46%). Lo stato delle rimanenti 260 mila specie è ancora «irrisolto» , visto che i dati non sono sufficienti per stabilire se si tratta di altre specie o di sinonimi. La lista include ulteriori 204 mila nomi «infraspecifici» . Il numero è destinato a cambiare in futuro in base al miglioramento della qualità delle conoscenze sulle piante. L’anno che si è appena concluso è stato dedicato dall’Onu alla biodiversità. «Molte specie vegetali sono a rischio di estinzione— dice Stephen Hopper, direttore dei giardini botanici reali di Kew, a Londra, i più autorevoli del mondo, visto che da 250 anni coltivano, collezionano e studiano le piante di tutti i continenti— tuttavia le tante storie di nuove scoperte e riscoperte ci danno la speranza che le piante più vulnerabili possano aggrapparsi a un ultimo appiglio e che il loro recupero sia una possibilità concreta» . Infatti accanto alle nuove scoperte, che vanno da esseri microscopici ad alberi dalla chioma enorme finora sconosciuti alla scienza, vi sono anche alcuni casi di specie ritenute estinte da molto tempo, che invece sono state rinvenute nel corso di spedizioni avventurose in ambienti difficili, tra le foreste tropicali o su montagne inaccessibili. «In un’epoca di cambiamenti climatici globali che minacciano la biodiversità — continua il direttore — senza un nome le piante, ma anche i funghi, non vengono riconosciuti, i loro usi restano inesplorati e le loro meraviglie restano ignote» . Ecco allora una «vetrina» delle specie più curiose e belle classificate nel 2010. Cominciamo con un vischio, come noto ben augurante, scoperto in Mozambico. Le squadre di Kew hanno lavorato senza sosta sul vasto materiale raccolto nella zona del monte Mabu, in una foresta tropicale dove il denso fogliame è interrotto da picchi di granito. I frutti bianchi e carnosi del vischio (Helixanthera schizocalyx) vengono mangiati dagli uccelli che così provvedono a spargerne i semi. Questi si appiccicano alle piante della foresta e una volta germinati emettono radici che penetrano nel tessuto vivente della pianta parassitata traendone nutrimento. Dal Vietnam (area di grande biodiversità) è giunta una nuova specie di orchidea (Dendrobium daklakense) dai fiori bianco lucido e arancione luminoso. Un albero gigantesco (Magnistipula multinervia) è stato scoperto nelle foreste pluviali del Camerun. Se ne conoscono solo 4 esemplari. Ha una chioma che si espande a 41 metri di altezza che ha costretto i ricercatori a utilizzare attrezzature per l’alpinismo al fine di raggiungere i fiori per confermare che si trattava di una nuova specie. Un gruppo di cacciatori di piante ha scoperto in Kenya un cespuglio (Solanum phoxocarpum) che produce delle strane melanzane gialle che in lingua masai sono chiamate «osigawai» : all’odore pungente emesso dai frutti qualche componente del team si è sentito male. La pianta è velenosa ma viene utilizzata per scopi medicinali dalla popolazione locale. Tra i monti e le valli del versante orientale delle Ande boliviane sono state scoperte 3 nuove specie di iris, una delle quali (Mastigostyla torotoroensis) per un breve periodo in marzo forma meravigliosi tappeti blu nel parco nazionale di Torotoro. Nel 2010 ci sono state anche riscoperte di piante credute estinte. Valga l’esempio di un piccola felce (Anogramma ascensionis) scoperta la prima volta nel 1876 di cui però non c’era più traccia. Legati alle corde sulle pendici del vulcano che domina la piccola isola di Ascension nel Sud Atlantico, i botanici ne hanno riscoperti 4 esemplari. Dopo settimane di cure e innaffiature due sono riusciti a produrre le spore, poi inviate ai laboratori di Kew per garantirne la propagazione e salvare la specie.
Massimo Spampani