Rossella Bocciarelli, Il Sole 24 Ore 4/1/2011, 4 gennaio 2011
IL FABBISOGNO CHIUDE BENE: NEL 2010 19 MILIARDI IN MENO
Un risultato molto lusinghiero e inatteso rispetto alle stesse stime preliminari di via XX Settembre. È quello che riguarda il fabbisogno del 2010. L’anno che si è appena concluso lascia il disavanzo di cassa del settore statale a quota 67 miliardi e 500 milioni: si tratta di ben 19 miliardi e 300 milioni in meno rispetto all’ammontare registrato nel 2009, che era stato pari a 86 miliardi e 847 milioni. Ma, soprattutto, la cifra che sigla l’anno passato è inferiore di circa 16 miliardi e 300 milioni rispetto all’ultima stima ufficiale della Decisione di finanza pubblica per il 2010, realizzata sulla base dell’andamento del primo semestre: si tratta di qualcosa come un punto di Pil in meno.
Un elemento che fa ritenere come, in termini di indebitamento netto, a questo punto sia possibile per il Governo italiano rimanere al di sotto di quel 5% del Pil che è stato indicato come traguardo per il 2010 (ma per saperlo dovremo attendere la fine di febbraio, quando l’Istat comunicherà anche il dato sul prodotto interno lordo del 2010).
È peraltro molto probabile che, alla luce di quel che accade sui mercati internazionali, il Tesoro abbia voluto mandare un segnale forte e chiaro riguardo alla capacità italiana di saper tenere la propria casa in ordine, reggendo i cordoni della spesa pubblica ben stretti fino alla fine dell’anno: c’è quindi anche la possibilità, da verificare nei prossimi mesi, che alla riduzione ottenuta nel fabbisogno di cassa non corrisponda una identica riduzione nella competenza e che da parte di alcuni comparti della Pa siano stati accumulati dei debiti verso fornitori.
Come spiega la nota di via XX Settembre, a dare una sterzata positiva al risultato annuo complessivo è arrivato anche il dato di dicembre: un avanzo (dato provvisorio) di 9,1 miliardi. Si tratta di un risultato superiore di circa 7,3 miliardi rispetto a quello realizzato nel dicembre 2009, quando era stato contabilizzato un risultato positivo per 1 miliardo e 825 milioni. Diverse, secondo il ministero dell’Economia, le cause che hanno contribuito al brillante risultato: l’avanzo del mese di dicembre, dal lato degli incassi, – spiegano sempre dal Mef – registra un buon andamento delle entrate tributarie che, oltre a beneficiare di una parte del previsto recupero del minore gettito del mese di dicembre 2009 collegato alla riduzione della percentuale del secondo acconto Irpef, ha in larga parte compensato il venir meno dell’introito derivante dall’imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero. Dal lato della spesa, invece, rispetto allo scorso anno, l’avanzo del mese di dicembre sconta una dinamica molto contenuta dei pagamenti sia dell’amministrazione statale sia delle amministrazioni territoriali, per effetto della continua azione di contenimento della spesa: con le ultime manovre di finanza pubblica, in effetti, i vari enti pubblici sono stati tenuti decisamente stretti rispetto alle disponibilità del passato, come del resto hanno registrato le cronache, che puntualmente hanno dato conto delle vivaci lamentele degli interessati. Si è registrato, inoltre,sottolinea ancora via XX Settembre, il venir meno degli interventi per 2.600 milioni a favore del sistema bancario, attraverso la sottoscrizione di obbligazioni bancarie speciali, ai sensi dell’art. 12 del D.L. 185/2008 convertito con modificazioni in Legge 2/2009 (i cosiddetti Tremonti-bond), nonché minori trasferimenti all’Unione Europea.
Il fabbisogno annuo del settore statale del 2010 si è così attestato (in via provvisoria) a quota 67,5 miliardi. Tutto questo, dunque, grazie ad un andamento più favorevole degli incassi e ad una dinamica più contenuta dei pagamenti.
Alcuni di questi pagamenti, però, potrebbero semplicemente essere slittati oppure essere in ogni caso destinati a pesare sull’anno appena iniziato come, ad esempio, un’ulteriore quota dei prestiti da erogare alla Grecia. Anche se il Governo, sempre nella Decisione di finanza pubblica, prevede in ogni caso per i prossimi anni un decalage delle erogazioni, che porterà il saldo di cassa dei ministeri a 63,7 miliardi nel 2011 (4% del Pil), a 42 miliardi nel 2012 (2,1% del Pil) e, infine, a 32,8 miliardi nel 2013 (1,9% del Pil).