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 2011  gennaio 02 Domenica calendario

Wikipedia? L’enciclopedia dello svarione - Secondo Wikipedia fu «mamma» l’ultima pa­rola che Truman Capo­te pronunciò prima di morire, il 25 agosto 1984

Wikipedia? L’enciclopedia dello svarione - Secondo Wikipedia fu «mamma» l’ultima pa­rola che Truman Capo­te pronunciò prima di morire, il 25 agosto 1984. Una circolarità che riporta all’infanzia, alla prima parola che impara un bambino. Ma so­l­o se prestiamo fede alla voce ita­liana della «libera enciclopedia online», la prima che salta sem­pre fuori quando un utente ita­liano cerca qualcosa con un mo­tore di ricerca. Se guardiamo la voce inglese, le ultime parole dell’autore di Cola­zi­one da Tiffany fu­rono: «Sono io, so­no Buddy...» e poi «Ho freddo». Bud­dy era il nomigno­l­o con cui una cugi­na, Miss Sook Faulk, lo chiamava da bambino. Quale delle voci è più veritiera? Di solito le voci in in­glese di Wikipedia - l’unica enciclope­dia che contraddi­ce se stessa - sono più affidabili, ma al­l­ora perché non tra­durle direttamen­te in italiano? O usarle come te­sto di riferimento? Peraltro sia il volume dei Meridiani Monda­dori dedicato a Capote che la biografia di Gerald Clarke, edita in Italia da Sperling, dicono che le ultime parole furono: «Sono io, sono Buddy... Ho freddo». Per uno scrittore - a maggior ra­gione moribondo - le parole so­no tutto e se disse «Buddy», non «mamma»... Quella parola la pronunciò ma prima, seppure sempre nel delirio della fine. An­che nel riferimento alla cugina c’è l’elemento della circolarità, ma meno banale e soprattutto si rifà a chi aveva davvero accudi­to amorevolmente lo scrittore perché la madre era troppo gio­vane e ambiziosa: i parenti ma­terni nell’Alabama. Di Miss Sook, Capote parla nel racconto Un Natale : «Avevo una quantità di affettuosi parenti, zii e zie, cu­gine e cugini, e in particolare una cugina, una donna anzia­na, bianca di capelli e legger­mente claudicante, che si chia­mava Sook. Miss Sook Faulk. Avevo anche altri amici, ma la mia migliore amica, di gran lun­ga, era lei». Fu lei a raccontargli di Babbo Natale e a sconvolgersi quando seppe che il padre vole­va passare il Natale col piccolo Truman nella peccaminosa New Orleans. A volte gli errori di Wikipedia italiana sono piccole sciatterie, come quando L’Anonimo lom­bardo diAlbertoArbasinodiven­ta L’anonimo lombardo (senza maiuscola) ma condite con giu­dizi critici sommari. Per cui uno si chiede: ma chi scrive le voci let­terarie di Wikipedia? Un critico frustrato? Per esempio si dice, sempre di Arbasino: «Con fre­quenza quasi settimanale de­nuncia con lettere brevi come punture di insetto, ma pure tal­volta di inconcludente ironia, i mali della società italiana sul quotidiano la Repubblica». Bè «includente ironia», buttato lì da un’enciclopedista virtuale vo­lontario, non è molto consono... In alcuni casi a Wikipedia l’iro­nia non manca ma è involonta­ria. Come nella traduzione di So­lo on Underwood . I taccuini del­lo scrittore pietroburghese Ser­gej Dovlatov (di prossima pub­blicazione da parte di Sellerio, dopo La filiale , con la traduzio­ne di Laura Salmon), sono resi dall’enciclopedia con questo ti­tolo: Da solo nella boscaglia ... Ma Underwood è una macchi­na da scrivere! È un po’ come se un traduttore inglese scambias­se l’Olivetti per un uliveto. E questo per limitarci agli erro­ri­fattuali mentre se ci addentria­mo in quelli interpretativi ci sa­rebbe altro da aggiungere. Nella voce Guido Morselli, si insiste sul conflitto col padre Giovanni. Il quale prima è «sempre assen­te », tanto che «i rapporti tra i due continuano a deteriorarsi sia ca­ra­tterialmente sia affettivamen­te » e dopo diventa autoritario: «per compiacere il padre autori­tario s­i iscrive alla facoltà di giuri­sprudenza ». E ancora: «Il padre cerca, in maniera autoritaria, di indicargli una strada e lo fa assu­mere alla Caffaro come promo­tore pubblicitario: l’esperienza lavorativa si concluderà dopo un solo anno portando ad un peggioramento dei rapporti». Al contrario: nelle numerose note biografiche di Valentina Forti­chiari si parla di un rapporto dif­ficile tra due caratteri forti ma di reciproco affetto e rispetto. Pic­colo particolare: il padre, com­preso che la carriera aziendale non faceva per Guido, gli conces­se un vitalizio per potersi dedica­re alle lettere... Alla faccia: non c’è figlio che non si auguri un si­mile conflitto, un tale autoritari­smo! E se l’autore della voce en­ciclopedica sostiene questa di­scutibile tesi, perché tralascia al­tri aspetti fondamentali come gli anni della guerra passati in Calabria dove ambienterà in parte il suo primo romanzo Uo­mini e amori (Adelphi), quelli trascorsi nell’eremo della Casi­na Rosa a Gavirate (ora diventa­to museo) e il rapporto con Ma­ri­a Bruna Bassi che sarà erede te­stamentaria della sua opera? Per quanto migliorabile col contributo degli utenti e gratui­ta (ma il fondatore Jimmy Wa­­les, in cima alla home-page, bat­te cassa chiedendo una donazio­ne), Wikipedia, quinto sito più popolare al mondo, ripropone il problema dell’affidabilità di In­ternet. La Rete amplifica notizie inesatte ed errori: allunga, per esempio, la catena di persone che attribuiscono a Pablo Neru­da la poesia di Martha Medeiros Lentamente muore ( «Lentamen­te muore chi diventa schiavo dell’abitudine,/ ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,/ chi non cambia la marca o colore dei vestiti»), compreso, sottoli­nea Wikipedia stessa, Clemente Mastella che la lesse in parla­mento quando sfiduciò Prodi.