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 2010  gennaio 04 Lunedì calendario

IL RAME INAUGURA IL 2011 A PREZZI DA RECORD STORICO

Il rame ha concluso il 2010 e iniziato il 2011 al record storico: ieri al Comex le quotazioni hanno raggiunto 445,15 cents per libbra. Venerdì nell’ultima seduta del London Metal Exchange – che ieri è rimasto chiuso – il picco era stato di 9.685 dollari per tonnellata (base tre mesi).
Per settimane le contrattazioni all’Lme erano state caratterizzate dal timore che l’economia cinese potesse risentire negativamente di una salita dei tassi d’interesse. La decisione presa il giorno di Natale da Pechino di portare i tassi al 5,81% annuo con un aumento dello 0,25% non aveva tuttavia avuto alcun effetto apparente, forse perché la notizia era ormai scontata dal mercato. D’altra parte si stava anche diffondendo l’opinione che tassi superiori avrebbero attirato nuovi flussi di denaro vanificando il provvedimento. Di fatto la Cina pare determinata a frenare la crescita economica tenendo l’inflazione sotto controllo, ma gli speculatori sembrano improvvisamente incuranti dei possibili effetti sui consumi di questa politica monetaria e puntano a continui rialzi di prezzo.
L’attuale alto valore del rame ha sorpreso gran parte degli analisti. La Bloombsbury Minerals Economics (Bme), per esempio, afferma che nel terzo trimestre 2010 il loro modello del comportamento dei prezzi ha coinciso con l’andamento delle quotazioni, ma nell’ultimo trimestre queste ultime hanno abbondantemente superato il loro schema teorico. Secondo la Bme il prezzo attuale del rame e la backwardation, ossia il premio della quotazione a pronti su quella a tre mesi, corrisponderebbero a scorte Lme di catodi inferiori di 250mila tonn. rispetto all’attuale disponibilità. In altre parole, i prezzi si starebbero comportando come se il 70% delle giacenze non esistesse.
Un fatto simile accadde anni fa quando l’ente cinese State Reserve Bureau (Srb) accantonò una grossa quantità di catodi. Per la Bme sostiene lo Srb stavolta non sarebbe coinvolto: è più probabile che 250mila tonn. di scorte di rame non siano disponibili perché tenute a disposizione dei nuovi Etf (Exchange traded funds). Negli ultimi tempi, in effetti, le statistiche dell’Lme hanno spesso segnalato che il 60-90% delle giacenze di rame si trovava in mano a un unico operatore. Ciò spiegherebbe perché i prezzi sono andati oltre il modello della Bme.Le quotazioni soffrono nonostante i fondamentali rialzisti - IL REBUS DELLA DOMANDA Codelco si appresterebbe ad applicare ai clienti cinesi premi in rialzo del 35% ma la tenuta dei consumi di Pechino suscita dubbi.
Ma quanto potrà durare questa fase rialzista? Nell’euforia degli aumenti tutti sembrano credere che i cinesi torneranno a comperare e a spingere i prezzi ancora più in alto. In teoria una pausa potrebbe intervenire tra un paio di settimane, in vista delle festività dei cinesi per il Nuovo Anno, con una successiva ripresa degli acquisti in febbraio. Ma è più che mai difficile fare previsioni a questi livelli e nessuno dei principali analisti si spinge ad aspettarsi quotazioni oltre le attuali. La Bme, che pure si schiera tra i rialzisti, prevede ad esempio per il 2011 una media a pronti di 8.650 $/tonn. (+15,2 % sul 2010), con i quattro trimestri rispettivamente a 8.925, 8.445, 8.238 e 8.994 $/tonn.