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 2011  gennaio 03 Lunedì calendario

articolo + tabella - TORINO DICE SÌ ALLA MOSCHEA, SCONTRO CON LA LEGA - TORINO - Una vera e propria moschea, senza minareto, ma in grado di accogliere fino a settecento fedeli in un luogo dignitoso per pregare

articolo + tabella - TORINO DICE SÌ ALLA MOSCHEA, SCONTRO CON LA LEGA - TORINO - Una vera e propria moschea, senza minareto, ma in grado di accogliere fino a settecento fedeli in un luogo dignitoso per pregare. A Torino è stato appena dato il via libera alla costruzione di un grande luogo di culto per far uscire i musulmani dagli scantinati e dai garage abusivi sorti negli ultimi anni. E già la Lega Nord ha dichiarato guerra. «Temiamo che Torino diventi un´altra Alessandria d´Egitto - tuona il deputato della Lega Nord Stefano Allasia tirando in ballo la strage di Capodanno contro la minoranza copta - Islam e terrorismo non sempre coincidono, ma nessuno ci può garantire che nella nuova moschea non ci sarà qualcuno pronto ad emulare le gesta di Alessandria. Nel nostro paese la libertà di religione e di culto è tutelata, ma deve esserlo anche la libertà di ogni singolo cittadino di poter vivere non nella paura. Il sospetto che nella nuova moschea non si pregherà soltanto, senza dubbio c´è». E Mario Carossa, capogruppo del Carroccio in consiglio regionale, rincara la dose: «Non credo a un Islam moderato. Nel resto del mondo i cristiani vengono ammazzati proprio dai seguaci di Allah». Dichiarazioni forti, che indignano sia i musulmani torinesi, sia l´amministrazione comunale, che nel corso dell´ultimo anno ha seguito l´iter burocratico per la ristrutturazione del nuovo centro religioso. «In decenni di presenza islamica a Torino - attacca l´assessore comunale all´Integrazione, Ilda Curti - non ci sono giunte segnalazioni da parte dell´intelligence di infiltrazioni terroristiche. Ai sospetti della Lega rispondo con le parole del Papa sulla strage in Egitto e dico che bisogna affrontare la violenza intensificando il dialogo. Per il resto, i centri islamici sono associazioni private che affittano da privati: se c´è un problema di ordine pubblico è il questore che interviene, altrimenti il Comune non deve interferire». La Lega Nord da tempo dà battaglia al centro religioso di via Urbino, contro cui ha annunciato anche ricorso al Tar per presunte irregolarità nella concessione edilizia. «Vogliamo chiarezza sulla provenienza dei finanziamenti per il nuovo edificio - chiede Allasia - Temiamo l´ingresso di qualche manovratore occulto dal mondo arabo: già stanno cercando di uccidere la cristianità, che almeno non islamizzino il Paese». In realtà i lavori di ristrutturazione, circa un milione di euro, sono stati interamente sostenuti dal governo del Marocco. «C´è un bonifico eseguito dal ministero degli Affari religiosi», precisano dall´associazione La palma, che gestirà il centro islamico. Ma la Lega non si arrende e rilancia l´allarme terrorismo: «Chiediamo che le celebrazioni siano fatte in lingua italiana - rincara Allasia - Le intercettazioni ambientali che in altre città sono state effettuate nei luoghi di culto islamici, infatti, gettano un´ombra di preoccupazione e sospetto sui messaggi che vengono lanciati durante i sermoni. E noi siamo dell´idea che sia meglio prevenire che correre ai ripari». Insinuazioni respinte al mittente. «Già oggi - replicano dall´associazione La palma - le celebrazioni vengono tradotte in italiano, che è anche la lingua ufficiale della nostra associazione, per venire incontro ai musulmani della seconda generazione e a quelli provenienti da Paesi non arabi». I vertici locali della Lega Nord avrebbero voluto sondare con un referendum il parere dei cittadini sulla moschea. Ma i comitati spontanei di residenti hanno già superato questa posizione e si sono detti interessati a un protocollo d´intesa con forze dell´ordine e prefetto sul tema della sicurezza.