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 2011  gennaio 04 Martedì calendario

In una lettera pubblicata su La Stampa il 30 dicembre, il signor Guido Lanciarelli affrontando il tema della crescita dei prezzi e dell’andamento del potere d’acquisto delle famiglie - argomento di grande rilevanza in questo momento segnato da persistenti difficoltà economiche sia per le famiglie sia per le imprese - mette in dubbio la misurazione dell’inflazione operata dall’Istat in quanto a suo avviso troppo bassa

In una lettera pubblicata su La Stampa il 30 dicembre, il signor Guido Lanciarelli affrontando il tema della crescita dei prezzi e dell’andamento del potere d’acquisto delle famiglie - argomento di grande rilevanza in questo momento segnato da persistenti difficoltà economiche sia per le famiglie sia per le imprese - mette in dubbio la misurazione dell’inflazione operata dall’Istat in quanto a suo avviso troppo bassa. Addirittura chiude la lettera con le parole «Miracoli della statistica». A tale proposito è opportuno ricordare quanto segue. Le statistiche prodotte dall’Istat mostrano un quadro che ha visto, tra il 2007 e il 2009, diminuire il potere d’acquisto pro capite delle famiglie italiane di quasi il 5%, un livello più basso di circa il 6% rispetto a quello del 2002; nel corso del 2010 il potere d’acquisto è lievemente inferiore rispetto all’anno precedente (complessivamente -0,7% nel secondo trimestre del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009), pur mostrando qualche lieve segno di ripresa nel corso dell’anno. D’altra parte, se la crescita dei prezzi al consumo risulta relativamente contenuta in termini generali (+1,7% a novembre 2010 rispetto a novembre 2009), emergono aumenti rilevanti per voci di spesa di grande importanza per le famiglie come, ad esempio: +6,1% per la benzina verde, +10% per il gasolio, +7,7% per il gas di rete, +11,2% per l’acqua potabile, +10% per i trasporti ferroviari, +7% per le assicurazioni sui mezzi di trasporto ecc. Come si può vedere, le statistiche prodotte dall’Istat (diffuse in modo tempestivo e accessibile a tutti attraverso il proprio sito web), mostrano un quadro che misura le effettive condizioni economiche delle famiglie italiane, cogliendone le omogeneità, le complessità e le differenze. Siamo grati per la pubblicazione di questa precisazione, anche per un corretto uso delle informazioni che forniamo quotidianamente al Paese. PATRIZIA CACIOLI DIRETTORE COMUNICAZIONE ED EDITORIA ISTAT