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 2011  gennaio 04 Martedì calendario

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Le stelle dell’universo sono tre volte più numerose di quanto gli astronomi pensavano. Finalmente una buona notizia. C’è qualcosa che aumenta, e non è il numero dei precari o degli evasori fiscali. Le stelle sono altrettanti Soli, meravigliose lampade cosmiche che brillano nel buio dello spazio. Con questa scoperta, direbbe il poeta, l’universo s’illumina d’immenso. Il calcolo aggiornato compare sull’ultimo numero di Nature , lo firmano Pieter van Dokkum dell’Università di Yale e Charlie Conroy di Harvard. Vediamo. A spanne, esistono cento miliardi di galassie, ognuna formata da cento-mille miliardi di stelle. Moltiplicate e avrete 10 elevato alla 23 stelle. Cioè centomila miliardi di miliardi. Ma esistono due tipi di galassie, e quelle ellittiche – fanno osservare quei pignoli di Dokkum e Conroy – contengono molte più stelle nane delle galassie a spirale. Se le mettiamo nel conto, il totale sale a 3 per 10 alla 23, cioè il triplo rispetto al vecchio censimento. Tante, certo. Eppure le molecole di un dito d’acqua sul fondo di un bicchiere sono il doppio: 6 per 10 alla 23. E’ il famoso Numero di Avogadro, straordinaria intuizione (datata 1811) di un tranquillo giurista biellese. Ma se volete davvero provare le vertigini, sappiate che tutte le stelle, anche dopo l’aggiornamento al rialzo, rappresentano solo il 4 per cento della massa dell’universo. Il restante 96 per cento, si è scoperto da qualche anno, è materia ed energia oscura. O, se volete, la nostra ignoranza.