Gianni Cardinale, Avvenire 31/12/2010, 31 dicembre 2010
L’ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
L’ Istituto per le opere di religione (Ior) ha come scopo quello di «provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati all’Istituto medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione o di carità». Così si legge nel Chirografo emanato da Giovanni Paolo II nel 1990 con cui ne veniva promulgato il nuovo Statuto, riformulato, rispetto a quello originario stabilito sotto il pontificato di Pio XII, dopo che il nome dell’Istituto era stato coinvolto in tormentate cronache finanziarie e giudiziarie («affare Sindona» e crac del Banco Ambrosiano).
Con il nuovo Statuto, che apre al «ricorso alla collaborazione e alla responsabilità di laici cattolici competenti », la governance dell’Istituto è affidata ad una Commissione cardinalizia di vigilanza, composta da cinque porporati nominati dal Papa, che a sua volta nomina il Prelato e i cinque membri laici («di riconosciuta esperienza economico-finanziaria e di provata affidabilità») del Consiglio di sovrintendenza. I cinque porporati designano poi al loro interno il presidente della Commissione cardinalizia e quello del Consiglio di Sovrintendenza, su proposta di quest’ultimo. Il Consiglio di sovrintendenza, con l’approvazione della Commissione cardinalizia, nomina il direttore generale e il vice dell’Istituto.
Dal febbraio 2008 presidente della Commissione cardinalizia è il segretario di Stato Tarcisio Bertone e gli altri porporati che ne fanno parte sono il francese Jean-Louis Tauran, l’italiano Attilio Nicora, l’indiano Telesphore Placidus Toppo e il brasiliano Odilo Pedro Scherer. Dal settembre 2009 presidente del Consiglio di Sovrintendenza è il professor Ettore Gotti Tedeschi e gli altri membri sono il tedesco di origini brasiliane Ronaldo Hermann Schmitz (Deutsche Bank), Carl Albert Anderson (Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo), Giovanni De Censi (Credito Valtellinese) e lo spagnolo Manuel Soto Serrano (Banco Santander). La figura del Prelato è vacante dallo scorso gennaio.