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 2011  gennaio 03 Lunedì calendario

Inizia l’anno delle sei eclissi (2 articoli) - Il 2011 inizia con un appuntamento astronomico: una eclisse parziale di Sole

Inizia l’anno delle sei eclissi (2 articoli) - Il 2011 inizia con un appuntamento astronomico: una eclisse parziale di Sole. Poiché il 2010 ci aveva completamente privati di questo genere di fenomeno e lo spettacolo è insolito e pure gratuito, tanto vale non perderlo. Per chi non ha l’occasione di andare al Polo Nord o al Polo Sud, sarà l’unica opportunità di quest’anno. Avremo invece due belle eclissi totali di Luna. Dunque le prime ore della mattina di domani 4 gennaio saranno un po’ più buie di quanto comporti la stagione invernale: a seconda del luogo in cui abitate, il Sole sorgerà parzialmente eclissato dalla Luna, o verrà in parte eclissato subito dopo essersi affacciato sopra l’orizzonte. Tra le 9 e le 9,30 più di metà del suo disco si oscurerà: fino al 74 per cento a Venezia, un minimo del 64 per cento a Cagliari. In altre città avremo valori intermedi: 71 per cento a Torino, 72 a Milano, Bologna e Ancona, 69 per cento a Napoli, 64,6 a Palermo. A Torino, Genova, Bologna e Milano il Sole si leverà già intaccato dal disco nero della Luna. Osservando da queste città, la massima copertura sarà raggiunta alle 9,09 per Torino e Genova; alle 9,11 per Milano e alle 9,12 Bologna. Il Sole ritornerà completamente visibile tra le 10,27 (Cagliari) e le 10,42 (Venezia). Le eclissi totali di Sole sono l’evento più meraviglioso che il cielo possa riservare: nei pochi minuti della totalità cala il buio, compaiono le stelle più luminose, intorno al disco del Sole splende la corona con la sua luce perlacea e lungo il bordo del Sole nero si levano le protuberanze, zampilli di idrogeno alti decine di migliaia di chilometri dal bellissimo color albicocca. Le eclissi parziali non sono altrettanto vistose: se non si guarda il Sole all’ora giusta e muniti di un filtro adeguato, il fenomeno può anche sfuggire perché la diminuzione di luminosità dell’ambiente è limitata e potrebbe dipendere anche da una nuvola o da un velo di nebbia. Ciò non toglie che vedere il disco solare ridotto a meno della metà da una specie di «unghiata» nera faccia pur sempre una notevole impressione. Il fatto che molti siano ancora in vacanza al mare o in montagna renderà più facile l’osservazione a un gran numero di persone. L’importante è cercare un punto di osservazione che abbia libero l’orizzonte a Sud-Est. Il disco solare risulterà particolarmente grande perché proprio oggi la Terra passa al perielio, cioè nel punto della sua orbita più vicino al Sole (circa 147 milioni di chilometri). Come diametro, la Luna è 390 volte più piccola del Sole, ma è anche 390 volte più vicina: per questo le loro dimensioni apparenti sono quasi uguali. Attenti però a prendere le dovute precauzioni per non danneggiare la vista: occorre un filtro scuro (come quelli dei saldatori, non gli occhiali da sole!) che riduca la quantità di luce a meno di un decimillesimo. A maggior ragione il filtro è indispensabile se si usa un binocolo o un telescopio perché questi strumenti, avendo obiettivi molto più grandi dell’apertura della nostra pupilla, raccolgono in proporzione più luce: 100 volte di più un binocolo con obiettivo da 5 centimetri, 400 volte di più un telescopio da 10 centimetri. Il 2011 è un anno singolare per ciò che riguarda le eclissi di Sole. Non solo sono tutte parziali, ma quella di domani è la più favorevole. Ce ne sarà un’altra il 1˚ giugno, visibile soltanto dalla Groenlandia, dalla Siberia nord-orientale e dall’Alaska; una il 1˚ luglio osservabile a patto di navigare tra l’Atlantico e l’oceano Indiano al largo dell’Antartide e l’Africa, e una il 25 novembre, ancora visibile dall’Antartide e, marginalmente dalla Nuova Zelanda. Le cose vanno meglio per le eclissi di Luna: la prima, totale, avverrà il 15 giugno, la seconda, pure totale, il 10 dicembre. L’osservazione del 15 giugno sarà comoda, la Luna piena salirà sopra l’orizzonte ad eclisse già iniziata e si immergerà completamente nell’ombra della Terra alle 22,13. Sarà suggestivo vedere la colorazione color rame che assumerà, più o meno scura a seconda delle condizioni della nostra atmosfera. Il 10 dicembre potremo invece vedere solo le fasi finali, subito dopo il tramonto. Ultimo consiglio. Se la notte del 4 gennaio il cielo sarà limpido, non perdetevi le stelle cadenti. Che non sono stelle ma meteore,e precisamente lo sciame delle Q u a d r a n t i d i , frammenti di cometa che penetrano nell’atmosfera alla velocità di 40 chilometri al secondo. Il massimo della pioggia si avrà alle 2,15. Sembrano sbucare da un angolo del cielo a Nord, tra la costellazione del Drago e la stella Mizar, nel timone del Gran Carro. All’inizio dell’anno, non vi mancheranno. PIERO BIANUCCI *** ASPETTANDO IL 2012 SI MOBILITA LA SUPERSTIZIONE - Nel 1300 le eclissi potevano essere accolte da preghiere, processioni e digiuni: davanti al dispiegarsi delle forze della natura non si sapeva bene cosa pensare. Dopo l’alluvione di Firenze del 1333 (un diluvio che provoca trecento morti), Roberto d’Angiò scrisse una lettera alla città spiegando che guasti e rovine erano la punizione di Dio per i peccati dei fiorentini. Citò fra gli altri la Bibbia, Agostino, Beda il Venerabile e San Giovanni Crisostomo. Anche l’eclisse era un fenomeno inquietante: davanti a quell’astro ferito, che diventa «nero come un sacco di crine» (così recita l’Apocalisse) c’era di che preoccuparsi. Oggi gli scienziati aspettano l’evento per osservare meglio molti fenomeni solari, ma un manipolo (neanche scarso, purtroppo) continua ad attribuirgli significati strani e terribili, scomodando Ufo, maya, astrologi e potenze angeliche. L’eclisse solare del 19 agosto 1999 – si legge ad esempio online - era stata calcolata dai Maya 5 mila anni prima con soli 33 secondi di differenza. Il 2011 - ha ricordato qualcun altro - sarà l’anno delle eclissi: ce ne saranno ben sei, di cui quattro riguarderanno il Sole e due la Luna. L’eclisse di luna – dicono infine - di pochi giorni fa, il giorno del solstizio (21 dicembre 2010) ricorda che il 21 dicembre 2012 è la data in cui la terra concluderà il giro intorno al suo asse, il sole sarà allineato con il centro della via lattea e ci sarà l’evento catastrofico legato al calendario maya. Pare di sentire gli astrologi del Trecento: «Tu troverai - scrisse un cronista - al punto e giorno che venne il diluvio congiunte quasi tutte e sette le pianete del cielo insieme corporalmente, o per diversi aspetti e in case e termini di segni, da commuovere l’aria e’ cieli e gli elementi». I dotti citarono i pianeti acquatici Mercurio e Venere, Marte che ostacola la natura calda e secca del Sagittario e un’infinità di «segni minori»: deliquescenza del sale, ronzare degli insetti e intensità delle loro punture… Non c’è bisogno di essere astronomi babilonesi per sapere che i moti della Luna regolano le attività di contadini e ortolani. Ma di qui a credere nei misteri e nelle magie di maghi ed esoteristi ne passa. Purtroppo è quando la gente non crede più a nulla che è disposta a credere a tutto.