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 2011  gennaio 03 Lunedì calendario

PIU’ AZIONI DELL’AUTO O DEI CAMION? STRATEGIA PER PICCOLI AZIONISTI — È

la novità più significativa del nuovo anno borsistico a Piazza Affari. Da oggi il Lingotto raddoppia. Esce dal listino la vecchia Fiat, dopo una permanenza durata ben 90 anni (la prima quotazione risale infatti al 1920), e al suo posto entrano due nuovi titoli. Il primo si chiama ancora Fiat ma rappresenta una società diversa, più piccola, che contiene sostanzialmente soltanto l’auto e le attività ad essa legate. Il secondo, Fiat Industrial, ha invece «in pancia» i camion (Iveco), le macchine agricole e movimento terra (Cnh) e una parte di Fiat Powertrain. Una separazione (in gergo spin-off ) vista con molto favore dal mercato. Tant’è che quello della Fiat tradizionale, formato holding, è stato uno dei titoli maggiormente premiati nel 2010 (la performance nell’anno è stata del 49,5%contro un calo del 12%dell’indice Ftse-Mib). Ma ora che si è consumata, che cosa porterà la scissione ai suoi azionisti? Adempimenti I possessori di azioni Fiat, che da oggi avranno due titoli al posto di uno, sul piano pratico non dovranno fare assolutamente nulla perché al frazionamento ha già pensato la banca presso la quale i titoli sono in deposito. Piuttosto, d’ora in poi occorrerà tenere conto che anche le quotazioni sono doppie. È la somma dei prezzi delle due azioni, dunque, a dover essere confrontata con il prezzo del vecchio titolo, a cominciare da quello medio di carico. Doppia azione Crescono da domani anche le opzioni che il piccolo azionista avrà a disposizione. Se crede nell’auto, in particolare al piano di Sergio Marchionne che punta su un rilancio produttivo globale e soprattutto su una sempre più stretta integrazione con Chrysler, allora dovrà mantenere o incrementare Fiat, riducendo la quota in Fiat Industrial. Si comporterà in maniera speculare se invece pensa che le migliori soddisfazioni arriveranno proprio da Fiat Industrial, non solo per la bontà dei business che controlla, ma anche per la possibilità che in futuro vengano ceduti asset, totalmente o in parte, con buone plusvalenze. La scelta, insomma, è di tipo strategico e in larga parte personale, anche se prima di prendere qualsiasi decisione sarà bene consultare in proposito analisti ed esperti. Le valutazioni Ma quale sarà oggi il primo prezzo di ciascuno dei due titoli? E’ proprio questo il nodo cruciale: anche se dal punto di vista contabile e patrimoniale si partirà dalla quotazione del 30 dicembre divisa per due, il meccanismo non è automatico. E le sorprese potrebbero essere molte. A decidere sarà ovviamente il gioco della domanda e dell’offerta, che si svilupperà però su due business differenti, quindi con diverse prospettive e valutazioni. In questi giorni sono state fatte varie ipotesi. Un sondaggio condotto da Bloomberg, per esempio, ha portato a indicare in media un valore di 6,65 euro per il titolo auto e di 9,40 euro per Fiat Industrial. Altri capovolgono in parte la previsione: come gli analisti di Morgan Stanley, che stimano 10,5 euro il valore di un’azione Fiat (solo auto) e 9 euro quello di un’azione Industrial. Certamente almeno per la prima settimana di quotazione tutti si aspettano bagarre, con variazioni molto nette, anche nell’ordine del 10%al rialzo e al ribasso. Una situazione che potrebbe durare per molte sedute, in attesa che si formi un punto di equilibrio. A questo punto avrà buon gioco chi si vorrà cimentare nel trading di brevissimo periodo. Al risparmiatore converrà rimanere per un po’ alla finestra. Oppure spostare l’obiettivo su Exor, la finanziaria di riferimento di entrambe le nuove Fiat, che in questa fase ha maggiori possibilità di mantenersi stabile.
Giacomo Ferrari