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 2011  gennaio 03 Lunedì calendario

GIOVANNI GALLI, CALCIO ALLA POLITICA PER TORNARE AL PALLONE —

Un calcio alla politica per tornare all’amatissimo pallone lo darebbe volentieri Giovanni Galli, 52 anni, consigliere comunale del Pdl a Palazzo Vecchio, già rivale (sconfitto) di Matteo Renzi alle elezioni per il sindaco. Deluso dai bizantinismi e dall’ipocrisia del mondo dei partiti, l’ex portiere della Fiorentina e della Nazionale, potrebbe accettare l’incarico di direttore sportivo del Bologna. Si vocifera di offerte già presentate dalla società emiliana. Che però lui smentisce categoricamente: «Non è vero, mi contattarono un anno fa, poi nessuno si è fatto più vivo» . Per poi, subito dopo, correggere il tiro: «Comunque sarei orgogliosissimo se mi offrissero questo incarico. Ho appena rifiutato le offerte di due importanti società. Però Bologna per me ha un fascino particolare. Se è vero, come credo, che ci siano disegni del destino, questi mi portano al di là degli Appennini» . Nel 1977 allo stadio bolognese Galli esordì dal primo minuto con la maglia viola. E nel Bologna giocò la prima partita in serie A suo figlio Niccolò che nel capoluogo emiliano morì nel 2001 a 17 anni in un incidente stradale. Oggi il centro sportivo della società rossoblu è stato intitolato alla sua memoria. «Niccolò se ne è andato il 10 febbraio di dieci anni fa— racconta Galli— e credo che anche questo sia un segnale. Lo scorso anno sono stato contattato da un dirigente. Poi, dopo il passaggio della società ad altri proprietari, tutto è rientrato. Se mi dovessero chiamare ancora, ringrazierò e valuterò molto volentieri e con orgoglio l’offerta» . E in caso positivo lascerebbe la politica e l’incarico da consigliere comunale? «L’incarico da consigliere comunale, certamente, perché due cose non si possono fare insieme. In quanto alla politica, io non l’ho mai fatta. Sono stato solo un cittadino al servizio dei cittadini» . Addirittura sarebbe disposto a lasciare Firenze per Bologna: «Con dispiacere ma mi trasferirei» . E magari farebbe politica a Bologna dove le elezioni per sindaco non sono lontane... «Sbagliato. Anche se volessi non avrei tempo, un direttore sportivo lavora a cottimo» . L’impressione è che ci sia anche una componente di stanchezza per la politica. «Per quella che ho visto nell’ultimo anno e mezzo sì — riconosce l’ex portiere —. Io sono un pragmatico, mi piace fare le cose per il bene della mia gente e della mia città, non litigare o dire di no a priori solo perché la buona proposta arriva dagli avversari politici. Sono un consigliere scomodo e spesso le mie decisioni sono state diverse da quelle del gruppo che rappresento» . Tanto che considera il miglior complimento ricevuto da quando è in politica «quando mi hanno detto che sono più a sinistra io del sindaco Renzi» . Altro che ritenerla un’offesa come magari altri nel Pdl avrebbero fatto: «Al contrario: era la conferma che ho sempre fatto scelte senza guardare a giochi da Prima Repubblica o a ideologie superate, ma solo nell’interesse dei cittadini» . Su Renzi sindaco confessa di avere parecchie riserve: «È un ottimo politico, un oratore proiettato verso platee nazionali. Ma come primo cittadino di Firenze ha fatto poco» . Ancora la stanchezza verso la politica? «Per una certa politica, certamente sì— risponde senza esitazioni —. Ma credo ancora nel servizio che la buona politica può fare ai cittadini» . Certo se anche dovesse finire la legislatura comunale a Firenze ha già deciso: non si ricandiderebbe. Galli, a che ora parte il treno per Bologna? «Non sia precipitoso. Deve ancora squillare il telefono. Poi valuteremo. Intanto resto qui a fare il mio dovere a palazzo Vecchio» .
Marco Gasperetti