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 2011  gennaio 02 Domenica calendario

ASTE IN EUROLANDIA DA 150 MILIARDI

Non sarà un gennaio di routine per la cinquantina di aste di titoli di stato a breve, medio e lungo termine previste in Eurolandia. Il primo mese del 2011, pur se scadenzato dai prevedibili calendari delle emissioni dei principali debitori - Italia, Germania e Francia -, si caratterizzerà per alcune importanti novità rispetto al passato: Grecia, Irlanda e fors’anche Portogallo non collocheranno bond con scadenze oltre un anno mentre debutterà il veicolo di salvataggio EFSF chiamato a finanziare l’Irlanda per 17,7 miliardi.

L’elevata liquidità tipica di gennaio incoraggerà molti stati con fabbisogni importanti ad elevare i target di raccolta nelle prime aste dell’anno. Gli addetti ai lavori prevedono emissioni lorde di titoli di stato in euro a medio-lungo termine per poco meno di 100 miliardi, contro la sessantina in scadenza. Rimborsi e pagamenti di cedole si concentreranno nelle prime due settimane dell’anno. Ma il tutto sarà più leggero rispetto all’anno appena chiuso: nel gennaio del 2010 vennero rimborsati oltre 90 miliardi di bond governativi in euro a medio-lungo termine.

Le aste dei Bot europei nel primo mese del 2011 dovrebbero oscillare tra i 50 e i 60 miliardi: scadono titoli a breve in euro per oltre 250 miliardi a trimestre. Le emissioni lorde di titoli di stato a medio-lungo termine nel 2011 registreranno però un ammontare tra i 100 e i 150 miliardi in meno rispetto al 2010, in virtù del risanamento dei conti pubblici in corso e per l’avvio dell’EFSF.

Tra i paesi "core" con la AAA da parte delle tre agenzie di rating, stando ai calcoli di Barclays capital, questo mese la Germania entrerà sul mercato con 22 miliardi di emissioni lorde a medio-lungo termine, a fronte di 23,3 miliardi di titoli in scadenza e pagamenti di cedole per 13,3 miliardi. Gennaio si presenta più leggero per la Francia con 19 miliardi di emissioni lorde contro i 18,8 miliardi in scadenza e 3,2 miliardi di pagamenti di cedole.

L’Italia, considerata membro nel gruppo dei paesi semi-core o semi-periferici, dovrebbe emettere fino a 23 miliardi di Btp e Cct senza dover rimborsare alcun titolo e con pagamenti di cedole estremamente contenuti (500 milioni di euro). Per il Belgio, altro paese semi-core, gennaio e maggio sono i due mesi più carichi di emissioni lorde: 10 miliardi in tutto contro i 34 complessivi per il 2011.

Nell’eurozona periferica, la Spagna ha gli impegni di raccolta più pressanti in gennaio: Madrid dovrebbe emettere 7 miliardi di titoli di stato a medio-lungo termine per pagare 5,4 miliardi di cedole. Le scadenze dei Bonos spagnoli sono concentrate in tre mesi quest’anno: aprile, luglio e ottobre. Per questo il mercato potrebbe entrare in fibrillazione sul rischio-Spagna già in febbraio.

Questo gennaio, oltre alle regolari aste di Bot italiani, Bubill tedeschi e Btf francesi, il comparto dei titoli di stato a breve termine potrebbe riservare qualche sorpresa. La Grecia tornerà a emettere i suoi T-bill, dopo la pausa di dicembre. Portogallo e Irlanda potrebbero decidere di sondare gli umori del mercato proprio sulle scadenze brevissime, persino aumentando gli importi previsti. I Bot infatti vengono usati come strumenti di raccolta "tampone" per arginare crisi di liquidità o fabbisogni temporanei: lo hanno fatto Germania e Francia nel 2008-2009, per poi ridurre gli importi nel 2010.

Un’altra determinante variabile del 2011, che verrà monitorata da vicino già da gennaio, è la Banca centrale europea e il suo ruolo di acquirente di titoli di Stato sul mercato secondario: gli importi settimanali acquistati dalla Bce sono uno dei termometri per misurare l’intensità della crisi del debito sovrano europeo.