Luca De Carolis, il Fatto Quotidiano 30/12/2010, 30 dicembre 2010
SCOMMESSE, MAFIE E FALLIMENTI L’AGONIA DEL CALCIO “MINORE”
Strane scommesse e sospetti anche sotto l’albero, tali da fermare le giocate su cinque gare. Nel pallone assediato dalle puntate illegali, le agenzie ufficiali vivono in perenne allarme rosso. Uno stato di allerta che tra il 22 e il 23 dicembre ha portato a sospendere le scommesse su quattro partite in Lega Pro: tre in Seconda Divisione (Brindisi-Vibonese, Neapolis-Milazzo e Campobasso-Avellino) e una in Prima Divisione, Ravenna-Spal. Troppe giocate su un unico segno, proprio come accaduto per Albinoleffe-Piacenza di serie B del 23 dicembre. Il 93% delle puntate erano sul pareggio, e molte agenzie hanno sospeso le puntate: per cautelarsi. Scelta oculata, perché la partita di Bergamo è finita 3 a 3. Un risultato che ha spinto la procura della Federcalcio ad aprire un’inchiesta. L’ennesima , in un calcio che trabocca di risultati ampiamente annunciati.
SOLO nella stagione scorsa, le agenzie hanno sospeso le puntate su 37 gare, di cui 26 nella serie B. Un campionato che vive nell’incubo del crollo economico, dopo che i club di A se ne sono andati per conto proprio con una Lega apposita. Non avevano più voglia di finanziare la B, ed è stata scissione. Così ora tante società sono in profondo rosso. Ottima notizia per le mafie, che cercano di spolparsi i resti della B lucrando sulle scommesse, e fanno sentire il fiato sul collo di dirigenti e calciatori. Nella scorsa stagione ne ha passate tutti i colori il Gallipoli. I giocatori, senza stipendio da mesi e costretti anche a pagarsi le spese mediche, giunsero a una clamorosa protesta durante la gara contro il Grosseto dello scorso febbraio: tutti immobili per 40 secondi dopo il fischio d’inizio. La partita finì 2 a 2: guarda il caso, lo stesso punteggio su cui erano piovute parecchie scommesse. Così tante da provocare un’inchiesta della Figc, allertata dai Monopoli di Stato. Drizzarono le antenne anche le agenzie, bloccando le puntate su sette partite del Gallipoli. Squadra record, per numero di “alarm” dei gestori di scommesse. Ad agitarli, anche la valanga di puntate sul successo a Torino del Crotone, puntualmente vittorioso per 2 a 1. Gli ultras granata non gradirono, e invasero con intenti bellicosi il ristorante dove l’attaccante del Toro Di Michele, ora al Lecce, stava celebrando il compleanno. A gennaio invece si mosse la società, vendendo nove giocatori: un’epurazione in piena regola. Poi ci sono i casi multipli. Il 23 marzo la Snai bloccava le puntate su due gare, Vicenza-Crotone e Frosinone-Modena, consentendo per la seconda sfida solo le puntate sulla tripla (1x2). A insospettire l’agenzia, le copiose puntate sul pari per entrambe le partite. Un segno, quello della X, che è tipico delle puntate a senso unico. Il pareggio è il risultato più manovrabile, soprattutto verso fine stagione, quando tante squadre non hanno più nulla da giocarsi.
I PAREGGI, o le rocambolesche vittorie con gol negli ultimi minuti, abbondano in Lega Pro. L’ex serie C, dove la gran parte degli 85 club annaspa tra conti da bancarotta e gestioni da torneo amatoriale. Un paradiso, per chi tira i fili delle puntate proibite. Nel Centro-Sud, dove la camorra controlla intere società, il fenomeno assomiglia a un’epidemia. Inarrestabile, vista la cronica mancanza di denaro e prospettive per calciatori e dirigenti. Colpa anche di un meccanismo tarato in partenza: 85 società nei campionati minori sono una quantità enorme, che non ha eguali in nessun altro paese europeo. Non a caso, dal 2000 ad oggi sono fallite 78 società. Il presidente di Lega Pro, Mario Macalli, ha già proposto la riduzione in tre anni a 60 club. Sa che è impossibile andare avanti così, con partite che in Seconda Divisione hanno una media di 600 spettatori, e con club che in Prima perdono 2 milioni di euro a stagione. Un paio di settimane fa, lo stesso Macalli ha protestato contro le modifiche al decreto Melandri in Commissione Cultura, alla Camera: “Ci vogliono dare solo l’1% dalle risorse sui diritti tv, ma la Lega Pro ha diritto all’1,5%, già inferiore al 3% che a nostro avviso ci spettava”.
NELL’ATTESA, lo scenario è desolante. In Seconda Divisione spicca il caso del Catanzaro, ultimo con 2 punti nel girone C. Lo stesso girone dove nell’ottobre 2009 le agenzie sospesero le puntate su tutte le partite. Pochi giorni fa la squadra calabrese ha imitato il Gallipoli, rimanendo immobile per un minuto durante la gara contro il Pomezia. Da settimane, le agenzie di scommesse guardano con costante timore alle puntate sulle gare dei calabresi. A pezzi, e regolarmente sconfitti.
IN PRIMA DIVISIONE,
,le puntate sulle gare della Spal sono già state fermate per tre volte. Ma le scommesse sono a rischio in quasi tutta la Lega Pro. Una tendenza agevolata da classifiche ammassate in tutti e cinque i gironi dell’ex serie C. Graduatorie perfette, per dissimulare meglio le gare truccate. Di certo, il pallone continua a sgonfiarsi, sotto il peso delle puntate manipolate o illegali . Il muro che le dovrebbe separare spesso scompare, perché in ballo ci sono affari che, tra scommesse ufficiali e “nero”, vale oltre 9 miliardi di euro all’anno. Un’industria che prospera, sul pallone che non sa gestirsi.