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 2010  dicembre 31 Venerdì calendario

Nel 1992 il settimanale Cuore donò ai suoi lettori, facendo il tutto esaurito, l´audiocassetta "Diventa leghista con l´ipnosi"

Nel 1992 il settimanale Cuore donò ai suoi lettori, facendo il tutto esaurito, l´audiocassetta "Diventa leghista con l´ipnosi". Si udiva la voce di Bossi, facilmente contraffatta (bastava simulare un rantolo ininterrotto) che ripeteva ossessivamente la parola "federalismo", come un disco rotto, per una quarantina di minuti. Sono passati diciotto anni: quasi un´eternità. Eppure, ancora nei telegiornali di ieri, ci si poteva imbattere nel Bossi che invitava i suoi fedeli a «resistere fino al federalismo», o nel Calderoli che pare stia trattando il federalismo con altri federalisti. Ma la parola ormai risuona irrimediabilmente datata, quanto le convergenze parallele di Moro, o il compromesso storico di Berlinguer. Pur definendo qualcosa di ancora inedito, già sembra museale. E lo è, per giunta, senza aver mai visto la luce, così che quando qualcuno dice "federalismo" viene in mente una specie di spazio vuoto, però transennato perché pericolante. Intorno a quel vuoto, un manipolo di valorosi amici delle periferie del Nord ha costruito una clamorosa fortuna politica. Facendo la parodia di Sciascia e delle sue moralità contro i "professionisti dell´antimafia", potremmo concludere dicendo che esistono anche i "professionisti del federalismo". Il cui successo, però, è stato assai più longevo, e incontrastato.