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 2010  dicembre 31 Venerdì calendario

RAFFREDDORE, LA CURA NON ESISTE

L’ennesimo tentativo è fallito: contro i sintomi del raffreddore l’echinacea non serve a nulla. Prima del fiore selvatico, gli studi scientifici si erano arresi di fronte all´inutilità di spremute d’arancia, vitamina B, vitamina D, zinco, ginseng, bibitoni caldi arricchiti o meno di alcolici, esercizio fisico, suffumigi. Da decenni i volontari dei trial ingoiano pillole sotto la supervisione dei medici, ma il virus continua bellamente a provocare starnuti.
«Tutto ciò che non fa male è ben accetto - spiega Pier Luigi Bartoletti, segretario della Federazione italiana dei medici di famiglia del Lazio - e non sconsigliamo certo di prendere echinacea o spremute d´arancia. Ma alla fine l´unico rimedio valido resta soffiarsi il naso». L´ultimo verdetto arriva dall´università del Wisconsin, dove 700 volontari sono stati divisi in due gruppi. Il primo ha assunto echinacea ai primi sintomi del raffreddore, il secondo ha aspettato che la malattia passasse da sé. Risultato: mezza giornata di vantaggio per gli affezionati dei rimedi erboristici, su una durata media di 7 giorni. Uno scarto troppo piccolo per essere significativo in termini statistici. Lo stesso responsabile dell´esperimento, Bruce Barrett, alla fine ha consigliato di regolarsi un po´ "a naso": «Non ci sono effetti collaterali, né altre cure possibili per il raffreddore. Chi si trova bene continui pure a prendere l´echinacea a prescindere dai nostri studi».
Se rimedi naturali, suffumigi e bevande calde al miele sono promosse dai camici bianchi, se non altro per alleviare il senso di impotenza di fronte a una delle rare malattie del tutto insensibili all´offensiva della medicina, più cautela serve di fronte ai medicinali. «Le gocce per il naso - spiega Bartoletti - contengono in genere vasocostrittori, che in gran quantità fanno salire la pressione. Bisogna andarci molto cauti, soprattutto con problemi di cuore». Effetto contrario (quello di allargare i vasi sanguigni) hanno alcol ed esercizio fisico, che finiranno col tappare ancor più le vie respiratorie. Decenni di ricerca per un vaccino si sono infranti contro l´estrema mutabilità del virus, mentre i ricercatori di Cambridge guidati da Leo James che sono alla caccia di uno spray capace di distruggere il microbo hanno ammesso che ci vorrà almeno un decennio.
Nonostante il nome, neanche il freddo può essere davvero considerato causa del raffreddore. «Sono gli sbalzi di temperatura, anche dal freddo verso il caldo, a indebolire la mucosa nasale e favorire gli attacchi del virus. Da evitare poi l´aria troppo secca causata dai termosifoni» spiega Bartoletti. Che comunque ammette: «Per la prima volta in 25 anni ho iniziato a vedere pazienti che chiedevano rimedi per il raffreddore. È spiazzante, in una società medicalizzata come la nostra, dover rispondere che non c´è nulla o quasi da fare».